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La Monsanto (e altre corporation) dettano, la Commissione ricopia e poi il Parlamento approva anche se non c’è una maggioranza favorevole. Il lobbismo testuale e protetto: “La competenza degli esperti fornita dai lobbisti è una risorsa”. La faccia anti-democratica della burocrazia europea
La Commissione accentra poteri esecutivi e legislativi in stato di “monopolio”. Una aberrazione giuridica che di fatto qualifica l’organizzazione unionista come contraria ai principi alla base delle democrazie moderne, quello della divisione dei poteri.
Quanti di noi, cittadini comuni, conoscono questi documenti sottoscritti dai parlamentari in sede governativa o europea? Ben pochi, ritengo! E penso inoltre che li conoscano ben poco nel merito anche la maggior parte di coloro che li hanno sottoscritti in tali sedi!
Eppure questi accordi e organismi internazionali peseranno notevolmente sul nostro futuro, su quello dei nostri figli e persino dei nostri nipoti, molto più di quanto abbiano finora condizionato la nostra vita i sottili giochi dell’alta finanza e del liberismo sfrenato, principali responsabili della crisi in atto che ha prodotto il blocco di stipendi, salari e pensioni, precarizzato il lavoro ed aumentato a dismisura il tasso di disoccupazione.
Ci vengono presentati come organismi ed accordi internazionali necessari per la costituzione di una Europa sempre più unita, ma in realtà, convergono tutti verso un evidente accentramento del potere economico e finanziario in un unico organismo internazionale privato non eletto dai popoli chiamato ESM (EUROPEAN STABILITY MECHANISM), che supererà di fatto tutte le sovranità nazionali, perché dotato di una più ampia sovranità internazionale, che si traduce in una dittatura economico/finanziaria che, limitando le democrazie nazionali, sovrasterà i popoli europei. La pericolosità di tale scelta effettuata per i cittadini europei è riscontrabile e ben visibile nelle trattative già in parte avvenute con il governo greco dall’organismo internazionale chiamato Troika, costituito dalla Banca Centrale Europea, dalla Commissione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale che, mirando a sostituirsi alle istituzioni nazionali, ha imposto ai politici greci la firma di un documento che scarica il peso della crisi sui popoli, in cambio dell’assistenza finanziaria necessaria per pagare il debito in scadenza.
Il peso per i greci è consistito dalle estreme misure di austerità cui abbiamo assistito: taglio delle pensioni, riduzione dei salari minimi, disoccupazione e privatizzazioni. selvagge. Misure dunque che scavalcano i sistemi democratici conquistati con lunghe lotte sociali e tolgono ai cittadini la possibilità di attuare politiche di sviluppo economico in grado di contrastare la cosiddetta finanza speculativa, che tende a ridurli ad un popolo di schiavi affamati. E, si badi bene, l’ESM non è semplicemente un insieme di regole finalizzate ad ottenere la stabilità finanziaria della zona euro, come ci vogliono far credere, ma si tratta di un documento che disciplina l’istituzione di un organismo finanziario internazionale privato, dove i 17 Paesi aderenti compresa l’Italia, dovranno negoziare, non in qualità di Stati sovrani, ma di soci e di debitori, scelte di politica nazionale al fine di ottenere in prestito, a tassi d’interesse determinati dallo stesso organismo, la necessaria liquidità per evitare il paventato default, ovvero il fallimento dello Stato.
Prestito che verrà concesso a condizione che si sia in regola con il Fiscal Compact, che impone la riduzione del debito pubblico al 60% del PIL in 20 anni, ovvero una riduzione del 5% all’anno, che corrisponde per l’Italia, che ha un PIL di circa 1.550 miliardi di euro ed un debito pubblico di circa 2.000 miliardi di euro, ad un impegno ventennale di circa 50 miliardi l’anno! Impegno impossibile per una Italia così in crisi, che ci ridurrebbe senz’altro sul lastrico, in condizioni peggiori di come è ridotta oggi la Grecia, che ha buona parte della sua popolazione tanto affamata da dover ricercare il cibo tra i rifiuti. Tutto ciò nonostante l’Italia, quale socio aderente all’ESM debba versare 125 miliardi di euro in cinque anni! Veramente assurdo.
Ma v’è di più! I membri dell’istituzione finanziaria ESM, compresi quelli dello staff, sono immuni da procedimenti legali in relazione agli atti da essi compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni e lo stesso organismo gode anche di una incomprensibile quanto ingiusta inviolabilità dei documenti, ed ancora, le disponibilità e le proprietà dell’ESM, ovunque si trovino e da chiunque siano detenute, godono dell’immunità da ogni forma di giurisdizione, salvo che lo stesso organismo non vi rinunci spontaneamente e non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca ed esproprio, e, godono persino di esenzione fiscale, nonostante la crisi europea in atto! Vi sembra normale che la costituzione di un organismo internazionale privato abbia tali enormi tutele? Non è forse una nuova tipologia di dittatura finanziario/economica? E tutto ciò sta avvenendo in Italia nell’assenza totale di informazione!
I francesi e gli olandesi, invece, nell’anno 2005 hanno bocciato con un referendum la Costituzione europea, riproposta nel 2007 nella forma giuridica del “Trattato”, e, in quanto tale, non più soggetto alla approvazione dei popoli; per di più costituito da innumerevoli articoli ed emendamenti scritti in forma pressoché incomprensibile, contenente norme tendenti ad indebolire ulteriormente le sovranità nazionali e democratiche.
In Germania nell’anno 2012 vengono presentati 37.000 ricorsi alla Corte Costituzionale contro il Trattato di Lisbona: a settembre dello scorso anno la Corte Costituzionale emette sentenza non ostativa verso il trattato, subordinando la sua applicazione alla limitazione delle responsabilità economiche della Germania alla sola quota di partecipazione versata nel nascente organismo e non nella forma illimitata che in esso è chiaramente espressa.
L’Italia ratifica il Trattato nell’agosto del 2008, mentre i cittadini erano in vacanza! L’ESM nasce dagli avvenimenti sopra esposti, ma non è ancora entrato in vigore in quanto occorre la ratifica, da parte di tutti gli Stati aderenti, alla modifica dell’articolo 136 dello stesso Trattato sul Funzionamento dell’UE, che istituisce il meccanismo di stabilità finanziaria per la zona euro.
In Italia il disegno di legge (n. 2914/2011) per la ratifica è stato presentato dall’ex ministro degli Affari esteri Franco Frattini, in accordo con l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, con l’ex ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e l’ex ministro per le Politiche Europee Anna Marina Bernini Bovicelli. La I^ Commissione permanente Affari Costituzionale ha dato esisto non ostativo il 14.12.2011 e la 14^ Commissione permanente Politiche dell’Unione europea si è espressa in modo favorevole con osservazioni il 25.01.2012. Il Parlamento italiano deve ancora esprimersi a riguardo.
Sarebbe dunque opportuno:
– che i parlamentari nazionali esprimessero voto contrario alla ratifica della modifica dell’articolo n. 136 del Trattato sul Funzionamento dell’UE;
– che il Presidente del Consiglio Mario Monti, appassionato sostenitore delle politiche europee, o chi per lui, spiegasse ai cittadini italiani luci ed ombre del Trattato ESM e stimolasse dibattiti pubblici atti a valutare proposte alternative di soluzione della crisi;
– che il Presidente della Repubblica non autorizzasse la ratifica del trattato e riferisse pubblicamente le motivazioni del grande silenzio sui reali termini dell’entrata in vigore del ESM.