Mi rivolgo a te, amico, che stai leggendo queste righe e ti ritrovi, per tua sfortuna, in quell’enorme esercito di non occupati o precari a cui stanno togliendo il diritto ad una vita dignitosa.
Ti scrivo per spiegarti come NAIRU e TINA ti hanno tolto il lavoro.
Vorrei che tu leggessi bene queste righe, perché in esse troverai molte delle risposte che stai cercando e potrai finalmente prendertela con i veri responsabili, anziché imprecare inutilmente col classico “piove, governo ladro!”.
Devi sapere, caro amico, che fino alla metà degli anni ’70, i governi di tutto il mondo (o quasi) perseguivano delle politiche economiche figlie del più illustre e geniale economista del secolo scorso: John Maynard Keynes.
Cosa avevano di particolare queste politiche economiche? Semplice: tra le altre cose, erano orientate alla piena occupazione, ovvero avevano come scopo quello di fornire a tutti i cittadini di una nazione un lavoro ed un salario che permettesse loro di vivere una vita dignitosa, di costruirsi una famiglia, comprarsi una casa, etc..etc..
Ed infatti, ricordi cosa c’è scritto negli articoli 1 e 4 della nostra Costituzione? Se non lo ricordi lo farò io per te:
Articolo 1
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Articolo 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Tutto questo era possibile, perché lo Stato svolgeva la sua funzione pubblica che è anche la sua ragion d’essere: creare moneta dal nulla e spenderla a favore dei cittadini, ovvero chiudere il suo bilancio annuale in deficit. In altre parole significava immettere più moneta nel sistema di quanta ne recuperava dalle tasse. Lo sapevi che la spesa dello Stato è strettamente collegata con i livelli di occupazione/disoccupazione e che lo Stato è l’unico soggetto che può intervenire positivamente in questo senso quando il sistema sociale ed economico è in crisi (proprio come ora)?
Difatti il tasso di disoccupazione in Italia fino alla metà degli anni ’70 non era a due cifre come ora e soprattutto non era in crescita continua!
Ti starai domandando: e poi cosa è successo?
Esattamente questo: politici ed economisti italiani hanno cambiato religione, hanno trovato un altro Dio a cui votarsi, un altro Totem da venerare e su cui costruire una realtà completamente distorta.
Di cosa stiamo parlando? Ma dell’Inflazione caro amico!
Cerchiamo di entrare maggiormente nel dettaglio.
Durante gli anni ’70 e parte degli anni ’80, l’economia di tutti i maggiori paesi del mondo attraversò un periodo di “crisi dei prezzi”, un innalzamento dei prezzi dovuto all’aumento improvviso del prezzo del petrolio a partire dal 1973. Storia e significato di questo “shock petrolifero” esulano dall’obiettivo di questo articolo, mi limito quindi a farne solo menzione ed a sottolineare come questo influì fortissimamente sull’innalzamento dei prezzi, contribuendo a creare il più grande spauracchio del secolo scorso: l’inflazione.
Per approfondimenti su inflazione, salari e shock petrolifero vi rimando all’ottimo articolo di Daniele Della Bona.
L’inflazione è passata alla storia (e lo si pensa tuttora) quale gravissima minaccia per le economie dei paesi, tanto da indurre molti economisti a “studiare” tutta una serie di misure ad hoc, volte all’eliminazione del nuovo mostro. Tutto ciò senza aver mai prodotto studi concreti sugli effettivi danni di tale fenomeno. Ad oggi non ci è dato sapere quanto e in che modo l’inflazione costituirebbe un vero pericolo per i cittadini. Ciò che invece conosciamo con certezza assoluta è il disastro sociale ed economico prodotto dalla disoccupazione che toglie ad una grandissima fetta di popolazione la dignità di una vita serena e ai giovani il diritto ad un futuro decoroso.
Verso la metà degli anni ’70 succede che un economista americano, Milton Friedman, uno dei capostipiti della stirpe guerriera all’inflazione, teorizza l’esistenza di Tasso naturale di disoccupazione in corrispondenza del quale l’economia è in equilibrio e l’inflazione non accelera né decelera. È il cosidetto NAIRU (Non-accelerating inflation rate of unemployment). E gli hanno dato anche il nobel a sto tizio!
Cosa ci racconta il NAIRU? Ci dice che esiste un certo numero di cittadini, la cui condizione di non-occupati è del tutto naturale e così deve restare affinché non torni il mostro dei mostri!
Hey, amico sfortunato! Ti stanno dicendo questo: il fatto che tu sia disoccupato è una cosa normale! No, anzi, è addirittura naturale! Non hai scampo amico, la colpa è tua se esiste qualcosa chiamato inflazione! Devi quindi rimanere disoccupato! No chance. Lo ha deciso il NAIRU, il guerriero dei guerrieri.
Sappi che tutte e sottolineo tutte le politiche economiche dagli anni seguenti sono state indirizzate proprio alla salvaguardia della stabilità dei prezzi a discapito della vita di milioni di persone. Tu non hai diritto ad avere un salario che ti permetta di vivere. Ti hanno tolto il primo diritto sancito nella Costituzione in nome della lotta al fantomatico mostro dei mostri.
E come se non bastasse un solo guerriero, ne hanno inventato un altro: il suo nome è TINA, stampatelo bene a mente, perché è l’acronimo di There Is No Alternative, non c’è alternativa! (di questo dobbiamo ringraziare un’altra eroina della stirpe guerriera: Margaret Thatcher)
Hey, sveglia! Ti stanno dicendo che non esistono alternative: devi crepare o vivere una vita di stenti!
Fermo lì, so già cosa stai pensando!
<<Ma se non esistono alternative..posso mettermi l’anima in pace?>>
NO, NO, NO! Le alternative esistono e come! Non farti ingannare da questi maledetti criminali che hanno sulla coscienza milioni di vite. Le alternative le hanno cancellate, amico mio, ce le hanno tolte insieme a centinaia di diritti che avevamo e l’hanno fatto con la nostra complicità, perché abbiamo disimparato a lottare per noi stessi. E’ questo che abbiamo fatto! E se non la smetteremo con questo nichilismo ce ne toglieranno altri di diritti e altri ancora.
Una di queste alternative si chiama MeMMT e ci insegna come costruire un’economia salva Nazioni, salva vite e salva democrazie, un sistema in cui lo Stato torna ad avere la funzione per cui è stato creato: Lo scopo pubblico a favore dei cittadini.
Svegliati, perché tutto ciò è possibile, ma dipende da te, non aspettare che siano gli altri a fare il lavoro sporco.