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La missione della rivista International Journal of Environment, Workplace and  Employment (IJEWE) è quello di fornire un forum per la discussione e l’analisi sugli effetti che il raggiungimento della sostenibilità ecologica avrà sulla occupazione/disoccupazione e sulla natura del luogo di lavoro.
Sfortunatamente, l’attuale condizione del capitalismo moderno non riesce a fornire la piena occupazione, un numero sufficiente di posti di lavoro di alta qualità, o di sostenibilità ecologica.
Questa relazione dimostra che tali obiettivi possono essere divulgati attraverso l’attuazione di un Programma di Lavoro Garantito basato sui principi della finanza funzionale
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Green Jobs: affrontare le criticità riguardanti l’ambiente, posto di lavoro e occupazione di Mathew Forstater (doc.04 in formato PDF)
 
Paper originale Green jobs: addressing the critical issues surrounding the environment, workplace and employment
Traduzione di Stefania Tagliaferri.
 

Un PLG (Programma di Lavoro Garantito) basato sui principi della finanza funzionale può essere efficacemente unito ad una riforma fiscale ecologica per promuovere ulteriormente la sostenibilità ambientale.
La finanza funzionale è l’approccio ad una politica di bilancio appropriata per una economia fondata sulla “modern money”. La moneta moderna è la moneta di Stato fiat (o Cartalista) che non è garantita da oro o altri materiali, o legata a nessun altra valuta. In altre parole, la moneta moderna opera con tassi di cambio flessibili. Così come è formulato da Lerner, finanza funzionale significa che spesa pubblica, prestito, indebitamento, tassazione, acquisto e vendita dovrebbero essere giudicati solo dagli effetti che tali azioni hanno sull’economia e la società, e non in base ai principi della “finanza sana”. Nessuna particolare relazione, ad esempio, tra la spesa pubblica e le entrate fiscali è in sé e per sé “buona” o “cattiva”, indipendentemente dall’impatto che la politica di bilancio ha sull’economia. Se un deficit di bilancio è buono o cattivo dipende dalle condizioni economiche del momento e dagli obiettivi della società. E’ stato dimostrato che in un sistema monetario moderno, né tasse né obbligazioni finanziano la spesa pubblica. Tassazioni e vendite obbligazionarie hanno comunque altri scopi. Lo scopo della tassazione è “il suo effetto sul pubblico nell’influenzare il loro comportamento economico”. Le vendite di titoli sono un mezzo di gestione delle riserve bancarie e dei tassi di interesse a breve termine.
Ci sono due grandi categorie di comportamenti che si vuole modificare attraverso la tassazione.
Primo, le tasse creano una esigenza di denaro di Stato. Questo è ciò che si intende per un sistema in cui “le tasse guidano la moneta” (taxes-drive-money). Le persone accettano valuta di Stato in cambio di beni e servizi o come mezzo di risoluzione del debito perché ne hanno bisogno per pagare le tasse o sanno che sarà accettata dagli altri che ne hanno bisogno per pagare le tasse.
La seconda categoria di comportamenti che la tassazione intende modificare comprende quelli ritenuti indesiderabili. Una tassa è applicata sui prodotti insalubri o tecnologie e comportamenti indesiderati per scoraggiare la gente dall’acquisto e dall’utilizzo di questi oggetti. Questo tipo d’imposta non ha lo scopo di aumentare le entrate, ma di influenzare il comportamento. Allo stesso modo, crediti d’imposta o sussidi sono destinati a influenzarne il comportamento.
La riforma fiscale ecologica (incluse tasse, crediti d’imposta, sovvenzioni, quote, e simili normative d’incentivazione) si adatta molto bene al quadro di finanza funzionale. Il distinguo operato dagli economisti ecologici tra il denaro come informazione contabile non soggetto alle leggi della fisica e le risorse reali che sono soggette a limiti biofisici è compatibile anche con le prospettive della finanza funzionale.
La riforma fiscale ecologica parte dalla premessa che le imposte correnti e le strutture regolamentari della maggior parte delle nazioni moderne non sono congruenti con la sostenibilità ecologica.
Attualmente, le imposte tendono a scoraggiare comportamenti che dovrebbero essere incoraggiati e incoraggiare comportamenti che dovrebbero essere scoraggiati. Le imposte sul reddito e sull’occupazione scoraggiano il lavoro e l’occupazione, e tasse basse o anche sovvenzioni per l’estrazione delle risorse e tecnologie ”sporche” incoraggiano l’inquinamento insostenibile e l’impoverimento. In alcuni casi capita che i comportamenti possono essere indirizzati nel verso giusto mediante le tasse, ma comunque le tasse da sole (o la detassazione) non sono sufficienti, è necessario che siano abbinate a politiche complementari per un risultato più completo.
Un approccio della finanza funzionale alla riforma fiscale ecologica potrebbe iniziare con l’eliminazione della tassazione sul lavoro e sul reddito da lavoro e l’adozione di alcune tasse su terreni e fabbricazione. Tasse, crediti d’imposta, sovvenzioni, quote, licenze, prestiti a basso interessi o a interessi zero, e altre imposte e politiche di regolamentazione possono essere utilizzati per sanzionare i comportamenti non sostenibili e premiare quelli “verdi”.
Questo non è il luogo adatto ad un quadro completo della riforma fiscale ecologica. Molti punti sono già esistenti e si è discusso ampiamente altrove, sulla finanza funzionale e sulle riforme fiscali ecologiche.
Qui abbiamo l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo della riforma fiscale ecologica in tal senso, e di liberare le proposte dei suoi principi di “sana finanza”. Integrando finanza funzionale e riforma fiscale ecologica possiamo cominciare a muoverci seriamente verso la piena occupazione e la sostenibilità ecologica.
Tratto dal paper di Mathew Forstater Green Jobs: affrontare le criticità riguardanti l’ambiente, posto di lavoro e occupazione
Traduzione di Stefania Tagliaferri.