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Chi ha detto che le cose non possono cambiare e bisogna solo adattarsi e sopportare di fronte ai grandi movimenti storici, quando essi si risolvono in sofferenza e privazioni più o meno gravi, per la popolazione?
MMT Italia non ci sta ad assistere inerte al nostro amato Paese che affonda ogni giorno che passa.
Ma soprattutto non ci sta ad assistere alla disinformazione comunicata sui media e che danneggia inevitabilmente la formazione di una sana opinione pubblica.
La convinzione è che il cittadino non possa realmente partecipare alla vita sociale della Nazione se le informazioni in suo possesso non gli consentono realmente di discernere all’interno dei movimenti storici in atto.
Da queste considerazioni, e per quello che è il nostro campo operativo di elezione, ecco il progetto che è stato messo in piedi per dare contributo alla soluzione del problema.
CONSAPEVOLEZZA E COSTITUZIONE
Scopo del progetto è portare lo spettatore ad acquisire maggiore consapevolezza sui reali meccanismi economici in atto e sulla situazione di pericolo in cui si trova il Nostro Paese, al fine di creare un’azione comune proveniente dal basso, dalla popolazione italiana. I video conterranno un collegamento crescente con la nostra Costituzione, ne richiameranno gli articoli, ricollegandoli alla situazione attuale. Questo con l’obiettivo di situare gli interventi in un contesto di chiara difesa dello stato civile, che nelle prossime settimane sarà in grave pericolo.
Non vi è consapevolezza senza educazione
Non vi è libertà senza consapevolezza.
Educazione (intesa sia in senso comportamentale che culturale), Consapevolezza, Libertà, sono gli elementi distintivi – oggi scarsi – del messaggio centrale insito nell’intera collana divulgativa.
Nei video sarà tenuto un tono mai aggressivo, mai volgare, in linea con la serietà della divulgazione. Lo spettatore verrà in possesso, piuttosto che di interpretazioni, di una serie di dati di spessore che gli consentiranno di costruirsi in autonomia la propria visione della realtà storica attuale e di individuare i comportamenti che dovrà mettere in campo per risolvere le attuali problematiche.
Inoltre, ogni video sarà supportato da un articolo che ne riporterà le fonti, e da una bibliografia consigliata di supporto e di approfondimento. È anche prevista la produzione di una parallela versione podcast dei video, per aumentarne la fruibilità agli utenti finali e per allargare, di conseguenza, la platea dei destinatari.
Ogni registrazione sarà contraddistinta dal logo MMT che mette i video stessi al riparo da strumentalizzazioni.
I video saranno pubblicati prima di tutto sui mezzi di comunicazione MMT, poi dietro consenso scritto su vari media, che dovranno rispettare la condizione di metterli in onda integralmente, affinché non venga distorto il messaggio in essi contenuto.
Infine, i video conterranno sempre una premessa molto chiara e una sintesi conclusiva, messaggi scritti per dare la massima chiarezza al video stesso che appariranno in sovrimpressione per avere maggior impatto, nonché animazioni esplicative.
Riteniamo che con questa collana lo spettatore avrà in mano uno strumento valido ed efficace per spiegare alle persone cosa sta succedendo in Italia in modo autorevole, documentato e completo.
Per tutto il resto si rimanda alla visione dei video man mano che saranno pubblicati nei prossimi giorni, a partire da questo:
E’ con grande piacere che vi presentiamo la puntata di “Notizie Oggi Lineasera” andata in onda su Canale Italia il 02/06/2019.
Si tratta della prima volta che i referenti economici della nostra Associazione hanno partecipato a questa importante trasmissione visibile a livello nazionale, nel corso della quale il conduttore Vito Monaco dà spazio a visioni del mondo, della politica e dell’economia molto diverse rispetto quelle che siamo abituati a sentire tutti i giorni negli ordinari canali di comunicazione.
Tra gli ospiti in studio Tiziano Tanari e Cavedon Marco, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell’Associazione MMT Italia, Filippo Abbate, Maria Luisa Visione, Mario Volpi ed Elisabetta Uccello, referenti economici storici del nostro gruppo. Si è parlato di sovranità monetaria, euro, Europa e dei principi fondamentali della Modern Money Theory.
Buona visione !
Le stesse fonti neoliberiste, nei loro rari attimi di lucidità, smentiscono loro stesse.
Pubblichiamo questo ottimo video di Alex Casella del Gruppo Territoriale Piemonte.
Il pezzo di cui sopra è tratto dal convegno “Responsabilità generazionale, un patto repubblicano per il 2018”, organizzato dal partito “+ Europa” e che ha visto come relatrice l’ex Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del Governo Monti Elsa Fornero (vedi qui).
La parte in questione si focalizza sul tema dei fondi pensione privati. La stessa Fornero ammette l’inadeguatezza di questo sistema quando venne adottato nell’America Latina, ad ulteriore testimonianza del fallimento della gestione privata nel garantire i servizi essenziali alla popolazione.
Ma come del resto era facile attendersi, considerato anche il titolo dell’evento, il barlume di lucidità si spegne dopo pochi minuti. L’ex Ministro prosegue poi la sua esposizione basandosi sui falsi miti neoliberisti in base ai quali lo stato deve fare come il buon padre di famiglia e non deve spendere a deficit per la tutela del sociale (pensioni nel caso specifico), il tutto ovviamente senza accennare minimamente alla differenza tra nazioni sovrane della loro moneta e quelle non, qual è appunto la condizione attuale dei paese dell’eurozona. Anzi, in questo frangente si invoca ancora “più Europa”.
Queste sono appunto le politiche che portano le persone ad investire nei fondi pensione privati, con tutte le drammatiche conseguenze che la stessa Fornero ha evidenziato probabilmente più per convenienza politica che non per onestà intellettuale, considerata la sua ambiguità (vedi qui).
Nel 2013 il governo Letta venne umiliato con la richiesta di una manovra correttiva dello 0,1%, rispetto al deficit previsto nella nota di aggiornamento del Def che stimava il deficit al 3,1%. Così il giovane Enrico, che quando era ancora più giovane scrisse un enfatico saggio intitolato “Morire per Maastricht“, fu costretto a racimolare, con un giochino sull’Imu, 1,6 miliardi necessari a pareggiare i conti secondo quanto previsto dai cervelloni della Commissione Europea.
Per capire quanto quella correzione fosse una umiliazione per un Paese come l’Italia, si pensi che all’epoca, con una disoccupazione oltre il 12% e un prodotto interno lordo ancora negativo, l’unica cosa di cui il nostro paese avesse bisogno sarebbe stata una iniezione di liquidità con una forte manovra fiscale, ovvero meno tasse e più spesa pubblica.
La Commissione Europea chiede al governo italiano altri ridicoli interventi pari ad altri zero virgola del Pil, per portare il deficit dal 2,3% al 2,2%. La cifra in sé è talmente ridicola, oltre che inopportuna (la situazione non è molto cambiata rispetto al governo Letta, a parte la retorica del #cambiaverso di cui il giovin Enrico era parco), da non essere nemmeno giudicabile. Il problema vero del confronto che si va ad aprire con la Commissione, sta nel fatto che Renzi spera di ottenere dalla forzatura delle posizioni di Juncker un consenso spendibile nel referendum del 4 dicembre.
(Il paradosso sta nel fatto che l’idea istituzionale sottostante la modifica di Renzi e Boschi alla Costituzione italiana sta proprio nel conformare il Parlamento italiano al sistema di governance multilivello che opera in Europa: governare senza sovranità, esattamente come è concesso a Juncker, ad esempio, e ai suoi uffici che decidono, tra i 500 milioni di europei, chi debba mangiare e chi no).
La campagna elettorale dunque è un macigno, così come lo sciocco braccio di ferro su una piuma dello 0,1%. Al di sotto, infatti, c’è un magma anti-unionista, dal quale Renzi cerca di pescare (mentre gran parte della base del Pd non lo segue) che fa oramai dell‘Italia il paese politicamente meno gestibile se guardato da Bruxelles e da Francoforte.
Ma cosa dovrebbe fare un governo italiano legittimo, in una situazione in cui gli si chiede di rispettare accordi firmati che, tradotti in politiche concrete, significano strade dissestate, tassazione altissima, taglio dei servizi, disoccupazione, emigrazione, bassa natalità?
Il governo legittimo italiano dovrebbe brandire la Costituzione Italiana (e questo governo, purtroppo, non può), chiedere che la Bce continui a garantire tassi di interesse ai minimi (possibilmente equivalenti a quelli tedeschi), consentire di gestire almeno il 2% di deficit in investimenti pubblici (30 miliardi), quando sarebbero necessarie cifre più alte per un biennio, e in questo modo risollevare un po’ il Paese e ottenere quel consenso in grado di frenare le reazioni che si scatenerebbero Oltralpe.
Questo passaggio, tuttavia, sarebbe podromico ad una destrutturazione dell’Eurozona almeno come la conosciamo oggi: e dovrebbe quindi essere compiuto da un governo in grado di capire che una disobbedienza di questa portata condurrebbe all’apertura di una serie di scenari rispetto ai quali occorrerebbe essere ben preparati.
Non ci sembra davvero il caso del governo Renzi, posto che il Presidente del Consiglio sembra tra i pochi, nel suo entourage, che abbia capito come funziona l’Eurozona (ovviamente Padoan ha ben chiaro il quadro da molto tempo). Dunque è probabile che ci dovremmo accontentare di un braccio di ferro sopra la piuma di uno 0,1%, con, oltretutto, dichiarazioni un poco assurde come quelle dello stesso Renzi, che continua a vantarsi di aver realizzato la manovra con più austerità (ovvero col minor deficit) degli ultimi dieci anni. Contraddizioni che quasi tutta la stampa nazionale, oltre che la politica, non colgono: è molto più importante trascorrere mesi a discutere degli stipendi dei parlamentari.