In questo contesto, il Comitato jesino per il No al referendum costituzionale e le associazioni Economia Per I Cittadini e ME-MMT Marche hanno organizzato un incontro di analisi della tematica referendaria, sul tema della modifica della Costituzione, che si è tenuto venerdì 30 settembre presso il Palazzo dei Convegni di Jesi.
I relatori sono stati Ruggero Fittaioli (Comitato per il No), Gloria Baldoni (Direttivo Nazionale Cgil) e Giacomo Bracci (socio fondatore di Economia per i cittadini) i quali hanno relazionato sulle ricadute economiche per l’Italia in caso di vittoria del Sì.
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da Economia per i cittadini. Sabato 28 novembre alle ore 17 presso la sala consiliare del quartiere Porto di Bologna in via dello Scalo n. 21 si svolgerà il convegno sul tema del lavoro e della disoccupazione organizzato dall’associazione Economia Per I Cittadini (Epic).
Relatori dell’evento saranno Giorgio Cremaschi del Forum Diritti del Lavoro, il professor Claudio Sardoni dell’Università La Sapienza di Roma e l’associazione Epic nella persona di Giacomo Bracci. L’associazione Me-Mmt Italia e gli attivisti emiliano-romagnoli della Me-Mmt hanno il piacere di divulgare l’evento e di invitare chi lo voglia a parteciparvi, considerata la comunanza di obiettivi e la reciproca collaborazione da tempo avviata.
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Punto focale della discussione sarà il tema del lavoro unitamente al problema della disoccupazione. Il convegno mira ad evidenziare il netto contrasto tra l’attuale situazione occupazionale dell’Unione Europea, caratterizzata, secondo rilevazioni Eurostat, da un tasso di disoccupazione superiore al 10%, e la proposta dell’associazione Epic e di tutto il movimento MMT italiano di attuare dei “programmi di lavoro garantito” (Job Guarantee) al fine di raggiungere la piena occupazione ed assicurare un nuovo sistema di welfare. Corroborata dagli studi condotti dalla scuola neo-cartalista, e più precisamente dagli esponenti della Modern Money Theory, tale proposta si fonda sull’assunto che, nel caso in cui il settore privato non sia in grado di creare sufficiente lavoro, debba essere il settore pubblico a sanare la situazione assumendo direttamente chiunque voglia e possa lavorare.
La chiusura dell’impianto di Portovesme da parte della multinazionale Alcoa, il numero di esuberi della Indesit e la vicenda Omsa non sono certo casi isolati nel panorama attuale; rappresentano l’immagine emblematica di una condizione diffusa, che attraversa aree geografiche disparate da sud a nord.
Riportando parte di un’affermazione di Cremaschi a proposito dell’Ilva, “quando la nocività produce morti su morti, fuori e dentro la fabbrica, e i bambini di dieci anni del quartiere Tamburi hanno nei polmoni l’equivalente di quaranta sigarette al giorno”, si assiste ad una drammatica contrapposizione tra il diritto alla salute e il diritto al lavoro, due diritti parimenti meritevoli di tutela, l’affermazione di uno dei quali non dovrebbe escludere il godimento dell’altro.
L’Ilva, assieme agli altri casi già citati, impone anche una riflessione sul ruolo dei sindacati, sul meccanismo della concertazione e sul processo che li ha portati all’accettazione della riduzione dei diritti e dei salari dei loro rappresentati per ottenere, come contropartita, il riconoscimento e l’istituzionalizzazione dei sindacati stessi. A tal proposito, chi meglio di Cremaschi, il quale ha recentemente restituito la tessera della Cgil dopo 44 anni “perché non vedo nei gruppi dirigenti alcuna volontà di cogliere il disastro in cui è precipitato il mondo del lavoro e le responsabilità sindacali in esso”, può esprimere delle valutazioni sull’accaduto?
Altrettanto rilevante ai fini dell’analisi delle ragioni di tale presente è il contributo del professor Sardoni, le cui considerazioni non portano ad escludere che, tra i tanti fattori all’origine della scarsa dinamicità dell’Unione Monetaria Europea, l’attuale assetto dell’Unione e i vincoli posti dal Patto di stabilità e crescita abbiano un effetto depressivo. “In altre parole, con l’esperienza dell’euro è stato scisso il legame storicamente sempre esistente fra moneta e autorità statale, che esercita la propria sovranità tramite il fisco e la moneta”. Se la Bce ha come unica finalità quella di controllare l’inflazione esercitando la sua funzione di garante della stabilità dei prezzi, d’altro canto non vi è la possibilità di attuare una adeguata politica fiscale, che controbilanci gli effetti potenzialmente depressivi di una rigorosa politica antinflazionistica. In una fase di recessione, i vincoli del Patto di stabilità impongono ai governi l’intervento con misure restrittive (minori spese e/o maggiori entrate), quando invece sarebbero necessarie misure espansive di politica fiscale. Da queste misure restrittive risulterà un’ulteriore contrazione dei redditi, che determinerà a sua volta un peggioramento dei conti.
“C’è una lotta di classe in corso, e i lavoratori non stanno vincendo“. (Bill Mitchell, economista) “C’è una lotta di classe, è vero, ma è la mia classe che sta facendo la guerra, e stiamo vincendo“. (W.Buffett, magnate finanziario)
Due prospettive differenti, una constatazione univoca.
Mercoledì 18 novembre alle ore 15 l’economista della MMT assieme a Daniele Della Bona e Giacomo Bracci relazionerà al Parlamento Europeo su invito del gruppo parlamentare EFDD e grazie al lavoro dell’associazione Me-Mmt Umbria e dell’interesse della parlamentare del M5S Laura Agea. Delegazione di attivisti al seguito. Segui la diretta streaming sul link di Youtube https://www.youtube.com/watch?v=N1F9b4Lwv_0&feature
Altri governi, come quello tedesco, hanno deciso di non rispettare quelle regole. E hanno fatto bene.
Faremmo bene anche noi a non rispettare le stesse regole a cui anche la Germania ci invita a sottostare.
JESI – Imperdibile convegno a Jesi venerdì 9 ottobre sui temi della sovranità monetaria e della piena democrazia in Italia. Alle ore 21, al Palazzo dei Convegni (Corso Matteotti 19) si terrà la conferenza “Lira Vs. Euro” con relatori l’avvocato Marco Mori di Riscossa Italiana, il presidente dell’associazione regionale Me-Mmt Tiziano Tanari e il referente economico regionale per la Me-Mmt Pier Paolo Flammini.
L’incontro gode del patrocinio del comune di Jesi ed è appoggiato anche dall’associazione Epic – Economia per i Cittadini. Mori, negli ultimi anni, si è contraddistinto per una dura battaglia tecnico-giuridica per dimostrare l’antitesi esistente tra la Costituzione Italiana e i Trattati Europei. Il suo intervento consentirà quindi di comprendere in che modo, a partire da Maastricht per arrivare al Trattato di Lisbona fino al Fiscal Compact, l’architettura giuridica e legislativa dell’Unione Europea sia in contrasto con la possibilità di una democrazia effettiva come prevista dai Padri Costituenti. Tanari e Flammini per la Mosler Economics Mmt – Economia per la Piena Occupazione, spiegheranno, a partire dalla teoria post-keynesiana della Moneta Moderna, come sia possibile rilanciare l’economia e ridare respiro alla società italiana attraverso l’uso di una moneta sovrana, liberata cioè dai vincoli che impediscono ad uno Stato di dare piena esecuzione al suo potere democratico.
Attraverso esempi semplici e illuminanti, anche concetti spesso, all’apparenza, oscuri al pubblico specializzato saranno facilmente comprensibili. Data l’importanza e l’attualità dell’evento si spera in una numerosa partecipazione della cittadinanza. Per informazioni: 349.1257573.
Di seguito la comunicazione inviata dal presidente di Me-Mmt Italia, Riccardo Tomassetti, a tutti i gruppi territoriali Me-Mmt e ad altre associazioni e personalità in merito alla battaglia del giornalista Roberto Santilli, che ha deciso di intraprendere lo sciopero della fame per protestare contro l’Eurozona e per il ripristino della Costituzione Italiana e del Programma di Piena Occupazione Me-Mmt. Leggi qui l’appello di Santilli.
Carissimi,
è di questi giorni la notizia che l’amico Roberto Santilli, giornalista ex AbruzzoWeb, ha iniziato uno sciopero della fame, avanzando particolari richieste alle istituzioni.
La nostra associazione intende dare tutto il supporto necessario a Roberto e seguirlo in questo suo coraggioso atto.
Ho parlato poco fa con lui e abbiamo deciso di comune accordo che la cosa migliore da fare in questo momento è quella di far arrivare la notizia alla classe dirigente abruzzese e aquilana.
Per questo motivo ho scritto agli esponenti di spicco della Regione e del Comune de L’Aquila un’email che trovate in allegato.
Vi chiedo, se siete d’accordo, di fare altrettanto, prendendo spunto dalla mia email eventualmente modificandola e completandola, al fine di far sentire le nostre voci di supporto all’iniziativa di Roberto.
Mi permetto di inserire tra i destinatari anche gli indirizzi delle associazioni Csepi ed Epic, del professor Antonio Maria Rinaldi e dell’avvocato Marco Mori che con noi condividono questa battaglia di giustizia sociale.
Di seguito i recapiti che ho trovato e che possono essere utili. Sarebbero utili altri recapiti anche della giunta aquilana.
INDIRIZZI
REGIONE ABRUZZO
lodicoalucianopresidente@regio
giovanni.lolli@regione.abruzzo
silvio@silviopaolucci.it
marinella.sclocco@regione.abru
COMUNE AQUILA
sindaco@comune.laquila.it (MASSIMO CIALENTE)
Roberto, noi siamo con te e non ti lasciamo solo!
TESTO DELLA LETTERA
Egregi Dott. D’Alfonso e Dott. Cialente, Egregi componenti della giunta regionale Dott. Lolli, Dott. Paolucci, Dott.ssa Sclocco,
sono Riccardo Tomassetti il Presidente dell’associazione nazionale Me-MMT Italia (www.mmtitalia.info), vi scrivo per comunicarvi che il cittadino aquilano Roberto Santilli ha iniziato da qualche giorno uno sciopero della fame. Si tratta di un atto di protesta le cui motivazioni sono spiegate di seguito tramite le sue stesse parole che riporto integralmente e che si stanno già diffondendo sui social network:
Comincio lo sciopero della fame a tempo indeterminato.
Solo liquidi, seguito giornalmente dal dottor Guido Quintino Liris.
Vado subito al sodo con motivazioni e richieste.
La drammatica pagliacciata del referendum in Grecia – che non contemplava l’uscita dall’Eurozona – e il definitivo crollo del falso eroe Tsipras, non lascia dubbi: l’Europa dell’Unione, della Commissione, dei Trattati sovranazionali e della moneta unica, non è assolutamente riformabile.
Nata per strozzare ogni respiro sociale, continuerà a farlo fin quando non avrà incenerito tutto e tutti.
Non so se si sveglierà chi, di fronte a una verità che non teme smentita, si ostina ancora a parlare di “sogno europeo”; è bene però che sappia che il suo è collaborazionismo.
E il collaborazionismo è un crimine.
Così come è un crimine, oltre che una strada impraticabile ed offensiva, affidare al popolo la scelta sulla permanenza in un lager economico di portata storica.
Dai lager si fugge. Punto.
E allora, chiedo
– la costituzione di un tavolo di emergenza nazionale all’Aquila per mettere a punto l’uscita coordinata e non scomposta dell’Italia dall’Eurozona e la distruzione dei Trattati sovrazionali che stuprano la nostra Costituzione, tavolo la cui organizzazione dovrà partire dalla Regione Abruzzo, di concerto con i Comuni di L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo e con le altre istituzioni, anche non politiche, abruzzesi
– la rimozione della bandiera dell’Unione Europea da tutti gli uffici istituzionali italiani, scuole ed università comprese
– la composizione di uno staff tecnico permanente che coinvolga all’Aquila, tra i No Euro, i migliori economisti ed esperti di alta finanza, a partire da Warren Mosler, e gli esperti di materie giuridiche e di politiche del lavoro, sia a scopi operativi che divulgativi (in scuole, università, associazioni, sindacati, etc.).
Il tutto al fine di imporre il Programma di Piena Occupazione e di Pieno Stato Sociale Me-Mmt, col conseguente e sacrosanto ripristino di Costituzione Italiana, Sovranità Monetaria, Sovranità di Bilancio.
È l’ultimo tentativo non violento di fare qualcosa di concreto.
Lo devo a chi mi ama sul serio e che non è qui al mio fianco, a chi mi ha sopportato per tanto tempo, ai figli che non ho e ai figli che sono già al mondo.
Roberto Santilli
La situazione in Italia è ormai drammatica e i rappresentanti delle istituzioni hanno il dovere di difendere ed aiutare i propri cittadini. In virtù di quanto suddetto, sono a chiedere la convocazione immediata di un tavolo di confronto così come richiesto da Roberto, al fine di non rendere precarie le sue condizioni di salute e soddisfare la richiesta di chi, per l’impegno civile, ha il coraggio di mettere a repentaglio anche la propria stessa vita.
Certo di un vostro celere riscontro porgo i più cordiali saluti.
Il 27 maggio a Perugia Me-Mmt ed Epic, il 30 maggio a Pesaro Giulio Betti del Comitato Operativo Me-Mmt illustrerà la struttura istituzionale dell’Unione Europea e come queste abbiano una essenza autoritaria e in contrasto con la nostra Costituzione
La Biblioteca Archivio Vittorio Bobbato e l’istituto di Storia Contemporanea della Provincia di Pesaro Urbino patrocinano ed ospitano una serie di conferenze divulgative dal titolo: L’economia di Oggi.
Tre incontri promossi dall’Associazione Me-MMT Marche ed Economia per i Cittadini che rappresentano un contributo al dibattito culturale, aperto a tutti i cittadini, al fine di capire i meccanismi economici e le soluzioni per superare l’austerità che affligge la nostra vita economica e democratica in modo oggi così profondo.
Gli incontri che si terranno sempre alle 17:30 dei sabati 9 – 16 e 30 Maggio presso la biblioteca Bobbato, piano superiore Ipercoop di Miralfiore in galleria dei Fonditori 64, sono divisi i seguenti temi:
9 Maggio – La Moneta: Ieri e Oggi
relatore Alessio Tartari (Me-MMT Marche)
16 Maggio – Tassi di Cambio e Zero Disoccupazione
relatore Eleonora Latini (Economia per i Cittadini)
30 Maggio – Trattati ed Architettura Europea
relatore Giulio Betti (comitato operativo Me-MMT Italia)
Qui il pieghevole A5 realizzato dal gruppo Comunicazione che contiene le informazioni di base del #MoslerTour del maggio 2015 con le descrizioni anche delle associazioni italiane Me-Mmt, Epic e Csepi.
Scarica qui Pieghevole_A5
Nella foto, Warren Mosler a Chianciano nel gennaio 2014 con gli attivisti italiani Me-Mmt
Qui il paper integrale di Marc Lavoie, università di Ottawa, Canada, dal titolo “Il nesso monetario-fiscale del neo-cartalismo. Un esame critico benevolo”.
La traduzione è degli amici di Epic. Di seguito un estratto.
Quali sono le argomentazioni o i tratti principali della Modern Money Theory presentata dagli autori neo-cartalisti?
Se ne possono individuare quattro principali.
Il primo, a cui si è già accennato sopra, è la questione dell’origine della moneta e l’affermazione che essa è una creatura dello Stato.
Il secondo tema importante è la tesi che lo Stato debba agire in qualità di datore di lavoro di ultima istanza (Employer of Last Resort o ELR), fornendo un’occupazione a chiunque lo desideri ma non riesca a reperirla sul mercato privato. A ciò si lega anche il tema di come si possa raggiungere un livello occupazionale molto elevato, o una condizione di piena occupazione, senza generare inflazione, poiché secondo i neo-cartalisti il settore pubblico può costituire una riserva di lavoratori occupabili al settore privato, quando questo decida di incrementare l’occupazione al suo interno.
Esiste quindi un’importante distinzione da fare tra le classiche politiche fiscali espansionistiche keynesiane e le politiche basate sul datore di lavoro di ultima istanza, che si concentrerebbero maggiormente in aree a scarsa attività economica.
Un terzo tema è quello della politica fiscale. I neo-cartalisti intendono riaffermare l’importanza della politica fiscale rispetto a quella monetaria, in contrasto con il ruolo a essa riservato dalla teoria macroeconomica dominante. In questo contesto hanno riesumato il ruolo della finanza funzionale in contrasto a quello della finanza solida, facendo ampi riferimenti all’opera di Abba Lerner (1943).
Fanno anche ampio uso del concetto di three-balance identity (i cosiddetti saldi settoriali, ndr) formulato soprattutto da Wynne Godley (1999A) e dalla New Cambridge School, nel tentativo di dimostrare che il settore privato nazionale può accumulare ricchezza finanziaria solamente se lo Stato accetta la crescita del debito pubblico (o, in un’economia aperta, se il paese ha un bilancio corrente in attivo) ed evidenziando così che il disavanzo pubblico non è necessariamente un male.
Un possibile quinto filone del neo-cartalismo, considerando i suoi legami con il pensiero di Hyman Minsky, è quello dell’instabilità finanziaria, delle sue cause e dei suoi rimedi.