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Adesso leggi in giro che il 20 aprile c’è stato un golpe, che hanno ucciso la democrazia, la Repubblica è morta, e cose del genere. Cose ridicole.
Sono ormai tre anni, a maggio, che è morta Mariarca Terracciano. Per una settimana intera fece lo sciopero della fame, e si salassò, letteralmente. Si levò del sangue quotidianamente, per protesta, perché la ASL non pagava da mesi lo stipendio a lei e ai suoi colleghi infermieri. Entrò in coma, morì il 13 maggio 2010, e lasciò due figli di 10 e 4 anni.
Ecco, la democrazia è morta quel giorno, non il 20 aprile 2013. Se chiedeste a centinaia, migliaia tra le persone che in questi giorni facevano il tifo per un candidato o per l’altro chi fosse Mariarca Terracciano, non saprebbero rispondere, e il loro silenzio sarebbe la spiegazione più nitida del “come è potuto accadere”, del come è possibile che la democrazia sia morta e nessuno l’abbia difesa.
Quindi il 20 aprile non c’è stato nessun “assassinio della Repubblica”. “La Repubblica fondata sul lavoro” è morta tre anni fa, durante il primo mandato di Giorgio Napolitano, e non il giorno della sua rielezione.