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Giuliano Amato, due volte Presidente del Consiglio, più volte ministro, tra gli estensori del Trattato di Lisbona, risponde ad una domanda posta da Claudio Pisapia del Gruppo Cittadini Economia di Ferrara, registrato da Radio Radicale.
Secondo Giuliano Amato uno Stato che controlla la propria Banca Centrale rischia anch’esso di fallire, “come l’Argentina”. Probabilmente Amato confonde qualcosa nella vicenda argentina, il cui fallimento del 2001 fu dovuto proprio ai vincoli esterni posti sulla moneta nazionale dalla parità forzata con il dollaro.
Domande e Risposte con Filippo Abbate, referente economico dell’associazione Me-Mmt Toscana.
Interviste a cura di Gianni Nencini Giubbolini (M5S Val di Pesa).
Riprese di ManimanGiri
Il vincolo esterno serve a giustificare i governi che impongono sacrifici e sofferenze ai propri cittadini: in Italia abbiamo il “ce lo chiede l’Europa” (la Sacra Commissione Europea e la Santa BCE) che svolge questa funzione; negli Usa invece, essendo la potenza egemone mondiale, è il Congresso che si autoimpone un limite al livello del debito pubblico.
“Il rating di uno Stato sovrano che non può andare in default su un debito nominato nella propria valuta significa poco”, Martin Wolf del Financial Times. Uno Stato sovrano non può fallire se il suo debito è denominato nella valuta che emette