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Articolo pubblicato su La Voce di Romagna sabato 6 novembre
Su un totale di 8092 comuni quelli classificati ad alto e medio rischio sismico sono più di tremila. 
Il piano nazionale per la prevenzione del rischio sismico per gli anni che vanno dal 2010 al 2016 è di 965 milioni di euro: la protezione civile stima che questi fondi probabilmente non coprono nemmeno l’1% del fabbisogno complessivo.
Terremoto 24 agosto, la prima immagine dei crolli ad Arquata fonte twitter
Servirebbero dunque investimenti per 95 miliardi di euro; la spesa pubblica è di circa 800 miliardi, quindi dovremmo tagliarla del 12%.
 
Occorrerebbe un taglio drastico di servizi già ridotti al lumicino o aumentare le tasse.
 Per garantirci che al prossimo terremoto il tetto non ci cada in testa ci sarebbe la terza via, ovvero effettuare questa quota di investimenti aumentando il deficit pubblico di circa 5 punti percentuali, che potremmo spalmare su 5 anni con conseguente aumento del debito pubblico.
Ora mi viene da chiedere per alzata di mano a tutti gli abitanti di questi tremila comuni: 
”Ma voi aumentereste di un punto percentuale all’anno il deficit in modo da garantirvi la vostra incolumità?”
 Che in altre parole è come dire: 
“Temi più le politiche fiscali espansive rispetto ad un sisma 6.5 della scala Richter?”
Qualcuno obietterà: “Così creeremmo nuovo debito che graverà sulle future generazioni?”, ma bisogna scegliere se è meglio lasciare ai figli maggior debito pubblico o un cumulo di macerie.
La proposta MMT inoltre ribadisce che questo “deficit” è fittizio, basti pensare che la Bce sta emettendo 80 miliardi al mese, e con soli 35 giorni potrebbe coprire le esigenze di finanziamento anti-sismico dell’Italia. Basta volerlo.

La sua frase “Siate affamati, siate folli” viene adoperata da tutti gli esperti di marketing per stimolare i giovani all’idea che l’imprenditoria di successo sia una questione di genio individuale. Invece tutte le innovazioni tecnologiche della Apple derivano da ingenti investimenti governativi. Mentre in Europa le politiche di austerità stanno distruggendo le università e la ricerca di base

i tassi negativi praticati dalla Bce stanno stimlando una gigantesca speculazione fra le due sponde dell’Atlantico. Il punto da notare in questa transazione è che una volta convertiti gli euro in dollari, in virtù del differenziale fra i tassi di interesse delle due valute la società che ha effettuato la transazione beneficia di un guadagno esponendosi di fatto soltanto al rischio di cambio.

Capire il Quantitative Easing. Il bazooka bagnato della Bce. I deficit pubblici di Giappone, Stati Uniti, Gran Bretagna a confronto con Italia ed Eurozona: “Caro Draghi, mettiti pure l’anima in pace, la politica monetaria non funziona né nel breve, né nel medio, né nel lungo periodo. La cura si chiama politica fiscale espansiva ed è proibita nell’Eurozona”

Invitato dalla televisione pubblica per spiegare le ragioni della crisi finanziaria, ecco un altro esponente che non legge davvero i dati reali ma si affida alla propaganda. Negli Usa tutto è nato dall’indebitamento privato a fronte di surplus del bilancio pubblico. E il nostro Alfio dice tutto il contrario

Edoardo è un ingegnere aerospaziale, ha 29 anni, e una storia da raccontare, come molti fra noi.
La sua riguarda il lavoro, riguarda il suo futuro. E con il futuro non si scherza: se hai la ventura di averne uno, beh, per sua natura ti raggiunge e allora prega che non sia cattivo…

Un anno fa con tre articoli noi “gufi” della Me-Mmt prevedemmo l’insuccesso della “trovata” di Renzi. Impossibile creare lavoro e ridurre il deficit pubblico contemporaneamente. Un articolo della Reuters impietoso: “L’Italia ha creato più posti di lavoro nel 2014 che nel 2015”

Un governo responsabile delle sorti del paese non avrebbe mai permesso un salvataggio così insensato, un governo saggio avrebbe ricapitalizzato con fondi governativi le banche e fatto immense pressioni a livello comunitario per creare dei meccanismi di salvaguardia dei risparmiatori. Lo avevamo scritto appena lo scorso mese di ottobre. Governo responsabile. Governo saggio. Mondo dei sogni.

Perché molti cosiddetti “progressisti” non sono in grado di criticare totalmente il credo conservatore. Partendo da Bill Mitchell un’analisi economica, politica e comunicativa. Accettare i falsi vincoli del “Dio economico” impone poi di avere una visione limitata delle possibilità liberatorie di una economia diversa

Scrive Bill Mitchell: “Le metafore sono allo stesso tempo sia estremamente potenti che pervasive. Queste metafore guidano la nostra capacità di generare i nostri assunti base, e quindi anche al modo in cui pensiamo all’economia”