In questa pagina troverai articoli per capire l’MMT, articoli semplici o approfonditi che spiegano la MMT, l’economia, i concetti base o avanzati.

Cosa accadrebbe se si perseguisse l’obiettivo ferreo di ridurre il debito pubblico con un avanzo primario del 4% all’anno? Un disastro. L’aumento delle tasse e il taglio della spesa aumenterebbe il numero dei disoccupati, l’economia nazionale crollerebbe, e potrebbero addirittura salire i tassi di interesse sul debito stesso

“Ho deciso di diventare attivista perché sentivo il dovere morale, da cittadino e partigiano quale mi sento, di dare il mio piccolo contributo politico mediante un concreto attivismo civile. E in virtù del fatto che la macroeconomia costituiva e rappresenta una di quelle discipline di carattere sociale che toccano le corde del mio cuore, ho colto l’opportunità di coniugare l’attività di divulgatore-referente economico di una meravigliosa associazione culturale e di approfondire, studiare temi a me appunto molto cari”

di Mario Volpi
Ad oggi abbiamo almeno due certezze:
1) l’unico modo per uscire dalla crisi è quello di aumentare il disavanzo primario
2) tutti i governi italiani, dal 1992 ad oggi, hanno realizzato avanzi primari (ad eccezione del 2009).

anno 1992 – saldo primario +1.9% AVANZO
anno 1993 – saldo primario +2.1% AVANZO
anno 1994 – saldo primario +1.5% AVANZO
anno 1995 – saldo primario +3.9% AVANZO
anno 1996 – saldo primario +4.4% AVANZO
anno 1997 – saldo primario +6.2% AVANZO
anno 1998 – saldo primario +4.8% AVANZO
anno 1999 – saldo primario +4.6% AVANZO
anno 2000 – saldo primario +4.8% AVANZO
anno 2001 – saldo primario +2.7% AVANZO
anno 2002 – saldo primario +2.4% AVANZO
anno 2003 – saldo primario +1.6% AVANZO
anno 2004 – saldo primario + 1% AVANZO
anno 2005 – saldo primario +0.3% AVANZO
anno 2006 – saldo primario +0.9% AVANZO
anno 2007 – saldo primario +3.2% AVANZO
anno 2008 – saldo primario + 2.2% AVANZO
anno 2009 – saldo primario -0.9% DISAVANZO (grazie a DIO!)
anno 2010 – saldo primario 0.0% PAREGGIO
anno 2011 – saldo primario +1.2% AVANZO
anno 2012 – saldo primario +2.2% AVANZO
anno 2013 – saldo primario +2.0% AVANZO
anno 2014 – saldo primario +2.2% AVANZO
anno 2015 – saldo primario +2.0% AVANZO
anno 2016 – saldo primario +1.5% AVANZO
Record mondiale di avanzi primari in 24 anni!
Non esistono altri governi al mondo che hanno massacrato in tal misura i propri cittadini e le proprie imprese.
E cosa ci ha chiesto la Commissione europea?
Una correzione di 0.2 punti di Pil… perchè per loro non è abbastanza.
e per il 2017 ed il 2018?
Gli avanzi primari saranno ancora maggiori… scritto nero su bianco nel DEF.

Perché gli Stati dell’Eurozona sono ridotti a comportarsi come delle aziende, pagando interessi elevati e considerando debito e deficit elementi negativi, mentre, con la moneta sovrana, sarebbero da considerare come la ricchezza dei cittadini

Cosa è accaduto ad esempio con il tentativo di Unione Bancaria. Le due velocità e l’ulteriore cessione di sovranità da parte degli Stati nazionali, annunciate come soluzione per raggiungere lo stesso obiettivo in tempi diversi, francamente, non convincono

Durante l’assemblea straordinaria del 14 gennaio 2017 l’associazione ME MMT ITALIA ha deliberato all’unanimità: 1) La nuova denominazione ufficiale MMT ITALIA; 2) L’art. 2 Principi e finalità di seguito integralmente riportato. Articolo 2 Principi e finalità 2.1. L’associazione non ha scopo di lucro e nasce al fine di svolgere attività di utilità sociale a favore […]

Coloro che hanno veramente inventato la teoria del valore-lavoro e forse anche la MMT sono due geni: l’economista Muhammad Ibn Kaldhoun, che scrive nel 1350 la seguente frase: “L’unico ruolo del buono sovrano non è quello di emettere imposte ma di spendere”, e quindi che la moneta si fonda sulla creazione di valore-lavoro produttivo; e l’altro è Isaac Newton, che nel libro “Principia mathematica” scrive che in natura esistono la legge della gravità e quella del circuito, secondo cui lo Stato esiste solo nella misura in cui è sovrano nella creazione monetaria. Per Newton, inoltre, la ragion d’essere della moneta è creare ricchezza per il lavoro.
Ora riprendiamo il filo della tragica storia di stamattina, con la figura di Jacques Attali.
Il progetto di Unione Monetaria è opera di Jacques Attali, primo ministro effettivo di Mitterrand, grazie al quale quest’ultimo venne eletto. In occasione della prima elezione di Mitterrand, questo venne eletto grazie all’appoggio di multinazionali e banche americane.
Attali, attraverso Perroux, era un fanatico seguace di Hayek e credeva che attraverso la creazione dell’Unione Monetaria si potesse creare un sistema che non più dipendente dal controllo delle folle: “La folla ignorante assetata di consumi deve imparare la virtù della redenzione e della sofferenza; il popolo deve imparare ad avviarsi sulla via del sacrificio senza consumare”. Mai la classe dirigente francese aveva accettato il fordismo ed i consumi di massa.
Kalecki iniziò uno studio proseguito da alcuni dei suoi assistenti, il quale dimostra che all’inizio dell’epoca Mitterrand il potere d’acquisto delle masse era inferiore a quello del 1938. Attali credeva che la Francia avrebbe potuto dominare l’Europa, e l’Europa il mondo, per fondare una società nuova basata sull’austerità. “Solo la magia e la stregoneria avrebbero potuto creare un uomo nuovo”.
Il concetto di “ordine supremo” è noto ad Attali per mezzo di Hayek. Autore di una Teoria Generale del Diritto e della Costituzione, in essa afferma che il suo ideale è creare un ordine supremo (pag. 214, volume I), un concetto che non si può dimostrare ma a cui bisogna credere, così come il mercato, che scompare ogni volta che si provi a dimostrarne l’esistenza. Affinché il mercato continui ad esistere, c’è bisogno di un ordine trascendentale che sopprima ogni libertà (volume III). Per Hayek la libertà è essere costretto a fare ciò che si deve, non fare ciò che si vuole.
Hayek, ormai molto vecchio, fu invitato a Parigi nel 1978, parlava a malapena inglese ma tutta Parigi era completamente ai suoi piedi: se volete sapere qual è la visione del futuro, disse in occasione di quella conferenza, è quella dell’impero austriaco basato su autorità ed obbedienza sull’Imperatore con diritto divino.
A questo punto, è necessario porsi due domande.
1)      Perchè la classe dirigente francese ha avuto bisogno di quella politica italiana?
2)      Perchè essa ha ottenuto il supporto della classe politica italiana?
Qui entra in gioco Jacques Delors, amico intimo della DC e del Vaticano. Nell’ottobre 1987 crea il think tank Notre Europe, che nella prima pubblicazione con un’introduzione di 20 pagine cita molti politici italiani (Monti, Prodi, D’Alema, Draghi).
Risposte alle domande.
1)      A giudicare dalla prefazione di Delors, si evince che la Francia e la classe dirigente volevano dominare l’Europa, vincendo i nemici USA e Germania. In primo luogo, la Germania non poteva sopravvivere ad una politica di deflazione basata sulla deflazione a lungo termine: fino all’inizio dei ’90 la Germania ha promosso politiche molto più keynesiane di quelle francesi: il deficit tedesco era più elevato di quello francese. In secondo luogo, la Francia non aveva bisogno di domanda effettiva nel mercato interno, poiché c’erano già molte infrastrutture come centrali nucleari sovvenzionate dallo Stato.
2)      Per Delors l’Italia doveva essere ammodernata, bisognava sopprimere ogni traccia della vecchia cultura della corruzione democristiana, in una sorta di propensione al futurismo dannunziano. Per Delors bisognava sopprimere il governo centrale, affrancarsi dell’inutile Sud, liberarsi dei sindacati e del welfare. Grazie all’integrazione Francia-Italia sarebbe stato possibile governare l’Europa. Di questo ho parlato con Marcello Messori.
Il vero artefice dello strapotere della Commissione è però Jacques Delors, che lasciò il governo francese per divenirne presidente. Delors avrebbe poi imposto il suo successore Romano Prodi, attraverso cui la Commissione diventa una sorta di condominio franco-italiano, ossessionato dall’ammodernamento e la lotta contro la corruzione. Molti economisti di sinistra italiani sono caduti nella trappola dell’arretratezza causata dalla mafia, sollevata dai tecnocrati (nessuno parlava invece del Vaticano).
Tutta questa mitologia venne sviluppata da Delors in Notre Europe, che esiste ancora, ed è un think tank che ha molti mezzi finanziari: l’idea era quella di giungere a creare una società più moderna. e Delors è un personaggio enigmatico, Ministro delle Finanze sotto Mitterrand, e nonostante i suoi 83 anni ritorna al potere oggi grazie ad Hollande. Inizialmente Delors aveva lavorato con un gruppo lobbistico influente ed estremamente reazionario, Previsions pour le Future presieduto da Bertrand de Jouvenel: si tratta di un think tank che era stato fortemente nazista nella WWII.
Forse avrete sentito parlare di Martine Aubry, figlia di Delors che avrà un’influenza determinante sul futuro governo francese.
A che punto siamo giunti con l’UE e i trattati?
Rasentiamo la follia, vi spiego.
Un nuovo trattato è stato firmato da Merkel e Sarkozy, approvato dalla maggior parte dei Parlamenti europei (Francia, Spagna, Grecia), in base a cui ogni politica di bilancio nazionale deve essere approvata dalla Commissione Europea: si realizza il sogno di Perroux del 1943.
Perchè siamo giunti a questo punto? Siamo entrati in un’era che né Marx né Minsky avrebbero immaginato: i soli governi europei che contano sono quello francese e quello tedesco, poiché nessuna decisione sarà mai adottata se non previamente condivisa ed adottata da questi.
Dalla relazione di Alain Parguez – Seminario Milano maggio 2012:

In una scuola ci sono 98 bicchieri d’acqua per 100 bimbi. Durante la ricreazione tutti si recano alla mensa per bere, ma in due restano senza acqua. “Dovete essere più veloci degli altri, così berrete anche voi” li sgrida la maestra. I due bimbi si allenano, corrono, si esercitano: e il giorno dopo riescono a bere. Tuttavia ne restano altri due che rimangono a loro volta senza acqua, e la maestra li sgrida. Così anche loro si allenano. E il giorno dopo bevono; eppure altri due bambini restano senza bicchiere