Si allunga la fila della schizofrenia dell’austerità. Oltre Renzi, e Padoan (cicca qui) anche Carlo De Benedetti, principale azionista del gruppo editoriale Repubblica-L’Espresso, entra nel club. Caratteristiche? Una, e basta: “l’austerità fa male, è folle” e contemporaneamente “ridurremo il deficit”. Come ha scritto il giornalista Carlo Clericetti, equivale a dire: “voglio saltare in alto ma senza saltare”, “voglio nuotare nella piscina ma senza tuffarmi”. Di seguito un commento di Mario Volpi.
Analizziamo L’intervista di De Benedetti uscita ieri sul Corriere della Sera.
Affermazioni condivisibili:
“Oggi proprio la progressiva distruzione della classe media mette a rischio la democrazia; senza che si sia risolto il problema della stagnazione. Peggiorato dalla folle scelta europea dell’austerity in un periodo di piena deflazione, il che equivale a curare un malato di polmonite mettendolo a dieta. La Merkel e Hollande, secondo tradizione, sono l’unico asse europeo; l’Italia è tagliata fuori. Del resto in Europa, salvo che al momento della sua creazione, non abbiamo mai contato nulla. Renzi ha ottenuto 19 miliardi di flessibilità sui conti pubblici; ma ciò non è sufficiente per far ripartire l’economia. Di fatto restiamo a crescita zero”.
Alla domanda dell’intervistatore dove trovare i soldi?, De Benedetti risponde così:
“Certo non in deficit. Con la fiscalità generale, meglio se progressiva>.
Fantastico!
Come si fa a definire l’austerity “folle scelta europea” e allo stesso tempo affermare che la soluzione non sta nell’ampliamento dei deficit pubblici?
Come si fa a definire l’austerity “folle scelta europea” e pensare di trovare i soldi attraverso “la fiscalità generale” cioè mantenendo il pareggio di bilancio?
Come si fa a dire “Renzi ha ottenuto 19 miliardi di flessibilità sui conti pubblici; ma ciò NON E’ SUFFICIENTE per far ripartire l’economia” e poi affermare che non si deve utilizzare la leva del deficit? Se “non è sufficiente” vuol dire che ne serve di più! ossia che serve più flessibilità sui conti pubblici! ossia che serve più deficit,
Siamo a livelli retorici mai sperimentati in precedenza.
Austerity = scelte di politica fiscale volte all’annullamento dei deficit pubblici che si esplicano attraverso aumenti della tassazione e riduzioni della spesa pubblica al fine di raggiungere il pareggio o l’avanzo di bilancio pubblico.
Austerity = perseguimento del pareggio di bilancio pubblico.
Austerity = annullamento dei deficit pubblici.
E lui cosa propone? Zero deficit cioè l’austerity che prima aveva definito “folle scelta europea”
E’ chiaro?
E’ come se dicessi “fumare è stata una follia, da oggi proveremo con le sigarette”.
Ed è chiara la tecnica comunicativa?
Prima dice due cose condivisibili per entrare in sintonia con te e poi alla fine, quando hai abbassato le difese, ti somministra la stessa medicina che ti ha fottuto fino ad oggi.
Esattamente come tutti governi che si sono succeduti da 25 anni a questa parte, anche De Benedetti sceglie di curare un malato di anoressia attraverso il digiuno.