Un centesimo di euro bucatoQUATTRO RISPOSTE SULL’EUROZONA

  1. PERCHE’ NON C’E’ LAVORO? Perché non ci sono abbastanza soldi in circolazione. Il governo deve restare sotto il limite del 3% di deficit su pil, perciò la spesa pubblica deve essere di poco superiore alla tassazione; oltretutto lo è soltanto a causa della spesa per interessi, poiché la spesa effettiva per servizi è inferiore alle tasse pagate dai cittadini. La moneta in circolazione, in base ai trattati Ue, deve essere scarsa, misura inasprita dal 2011 in poi, prima con l’applicazione di misure di austerità sui conti pubblici sempre più stringenti, poi con l’introduzione del trattato Fiscal Compact che porta il limite del deficit su pil allo 0,5%. In questo modo le aziende hanno grosse difficoltà a farsi pagare dai fornitori, i clienti acquistano sempre meno prodotti visto che non trovano lavoro o ce l’hanno con stipendi stagnanti da anni,
    o addirittura in decrescita. Di conseguenza l’economia si avvita e l’offerta di lavoro nel mercato interno scarseggia.

2. PERCHE’ LE TASSE NON VENGONO ABBASSATE? Proprio perché aderiamo ai Trattati Ue che limitano la possibilità di far deficit pubblici. Se devo mantenere una tassazione quasi pari alla spesa pubblica per trattato, qualsiasi sia la congiuntura economica, sono condannato ad un’economia di recessione o stagnazione perenne. Le tasse possono essere abbassate solo se non devo sottostare ai Trattati di Maastricht e al Fiscal Compact descritti sopra, e quindi solo se il governo ha la possibilità di decidere sovranamente il deficit di bilancio che intende realizzare. Voglio abbassare le imposte sui redditi per tutta la popolazione? Realizzerò deficit del 5%. Voglio far calare ancora più sensibilmente tutte le imposte sui redditi, quelle locali, quelle sui consumi, le accise ecc.? Realizzerò deficit del 9, 10, dell’11%!
3. COME POSSIAMO MIGLIORARE LA SITUAZIONE RESTANDO NELL’EURO? Non possiamo. Stare nell’Euro significa avere una moneta straniera, non controllabile dal nostro Ministero del Tesoro e dalla Banca D’Italia, significa aderire ai Trattati Ue descritti in precedenza, trattati che decidono le nostre vite, limitando ogni capacità del governo di far riprendere l’economia attraverso l’immissione di nuova liquidità e il calo delle imposte. Quindi attraverso la realizzazione di deficit pubblici più alti del 3%. In poche parole, non abbiamo la famosa sovranità monetaria.
4. COSA FARE, QUINDI? L’unica via d’uscita dal pantano dell’Eurozona è riprendersi la sovranità monetaria, quindi il governo italiano attraverso la banca centrale inizia a tassare e spendere nella nuova lira sovrana. Ma non basta. Servono politiche economiche espansive a favore della domanda aggregata. Ovvero, come detto prima, il governo deve spendere più di quanto tassi le famiglie e le imprese. Inoltre il governo potrà iniziare una politica di investimenti pubblici in vari settori, come ad esempio:
– gestione e miglioramento dello smaltimento e riuso dei rifiuti urbani;
– riqualificazione edifici pubblici e artistici;
– gestione e risoluzione del dissesto idrogeologico;
– istruzione, nonché ricerca e sviluppo in tutti i settori, con particolare riguardo per il settore energetico; – miglioramento della tecnologia digitale in tutto il paese;
– adeguamento e manutenzione delle reti infrastrutturali… e tanto altro.
Solo con questi interventi l’economia potrà tornare a crescere, non ci sono altre vie.