Da una presentazione pubblicata dal sito http://www.postkeynesian.net/downloads/Werner/RW301012PPT.pdf, del professor Richard Werner dell’Università di Southampton, in Inghilterra, abbiamo rubato una slide che reputiamo centrale rispetto alla critica del “Pensiero Unico”, che negli ultimi decenni si è issato a faro del mondo economico e quindi politico a livello planetario.
Il Pensiero Unico neoliberista, infatti, ritiene che il libero mercato, svincolato da regole troppo stringenti degli Stati, sia in grado di auto-regolarsi automaticamente e giungere, quindi, ad un equilibrio che è il migliore possibile, grazie alle connessioni tra domanda e offerta.
In realtà questo equilibrio esiste ancora solo in due luoghi: alcuni libri di testo purtroppo diffusi in ambito accademico, e forse qualche pianeta distante milioni di anni luce dalla Terra, che quindi non avremo mai il piacere di conoscere.
Nell’Eurozona una accentuazione ulteriore del Pensiero Unico ha portato alla cancellazione istituzionale degli Stati in ambito economico: senza moneta, senza capacità di intervenire di fronte ad una crisi, dipendenti da “istituzioni” non controllate dalla volontà popolare. Quanti disastri nascono dall’astrattezza accademica.
teoria del libero mercato