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Basta con la precarietà: vogliamo un’Italia con i Piani di Lavoro Garantito.

Di Me-MMT Emilia romagna.
Anche per i dipendenti della Mondadori di Villa Verucchio in provincia di Rimini, una messa in mobilità potrebbe essere un fisiologico evento della propria vita lavorativa anziché un dramma personale e familiare.
L’ennesima vicenda di una riorganizzazione aziendale che si ripercuote sui lavoratori, costretti a una scelta ingrata: o accettare il trasferimento a centinaia di chilometri da casa propria o restare a casa senza più lavoro.
Tentativi di mediazione dell’amministrazione comunale, approccio dei sindacati probabilmente teso a ridurre un impatto negativo dato in pratica per inevitabile, sui lavoratori.
 
Come abituarsi a queste storie di ordinaria crisi che in Italia spuntano come funghi da sette anni a questa parte?
Chi come il sottoscritto ha vissuto in prima persona una “riorganizzazione aziendale” del suo datore di lavoro sa fin troppo bene che per nove famiglie di Villa Verucchio si apre un periodo di angosciosa e tragica incertezza. Piena solidarietà e l’augurio che l’azienda abbia un ripensamento sulla sua decisione.
Eppure, in casi come questi continuo a pensare alla stessa cosa: lo scenario potrebbe essere radicalmente diverso se l’Italia applicasse la Modern Money Theory e i suoi schemi di piena occupazione garantita dai PLG, i Programmi di Lavoro Garantito.
Ipotizziamo il caso di un’azienda che si riorganizza e propone al lavoratore un trasferimento in una sede di altra regione.
In una situazione come l’attuale, con la crisi che obbliga a tenersi stretto qualsiasi lavoro uno abbia, il lavoratore è sotto ricatto (sia o non sia questo l’intento dell’azienda). Possiamo immaginare le sue notti insonni con il cervello in subbuglio, tormentato dal dubbio sul da farsi, eventualmente anche il peso della responsabilità di una famiglia sulle spalle…
Applicando la MMT, le cose cambiano di molto.
Alla “richiesta” di trasferimento da parte dell’azienda, il lavoratore risponde: no grazie. L’azienda a questo punto potrebbe essere costretta a licenziare.
Il lavoratore risponde: arrivederci e grazie.
La sera cena sereno con la famiglia. Il giorno seguente, dopo un buon sonno, si alza, fa colazione, si prepara ed esce. Si presenta presso l’ufficio di collocamento o altra agenzia del lavoro predisposta dallo Stato italiano e formalizza la sua iscrizione a uno dei Programmi di Lavoro Garantito. Caratteristiche del PLG: lavoro di tipo entry level da svolgersi nell’ambito comunale in cui il lavoratore risiede (disponibili anche programmi di formazione per incrementare il proprio curriculum). Tipo di trattamento retributivo: salario minimo di dignità (in accordo a quanto sancito dalla nostra Costituzione ex art. 36 I comma), ferie, permessi retribuiti, malattia retribuita, benefit vari (per esempio asilo pubblico gratuito per figli delle lavoratrici). I lavori, finanziati dallo Stato, sono scelti sulla base delle esigenze emerse dalla comunità locale e raccolte dalla municipalità per esempio su segnalazione di onlus appositamente costituite. Chi partecipa al PLG ha, oltre a quella del lavoro, la certezza di rendere un servizio vero e concretamente utile alla comunità in cui vive. Tra l’altro, trattandosi di attività a bassa profittabilità, come tale non appetibile per il privato, non ci sarebbe altro modo per la comunità di beneficiare di quel servizio.
Mentre si trova nel PLG, il lavoratore guarda le offerte di lavoro nel settore privato, manda curriculum, fa colloqui. Può anche produrre al datore di lavoro privato una lettera di referenze del supervisore del PLG. Quando trova quello che fa per lui, abbandona il lavoro transitorio e comincia la nuova esperienza lavorativa.
Insomma, il passaggio da un lavoro a un altro è sostenuto dallo Stato italiano che dà al disoccupato la possibilità di non essere tale (a meno che non sia una sua libera scelta). Né appigli per ricatti aziendali, né angosce e insicurezze sul futuro, né preoccupazioni delle amministrazioni comunali per le ricadute in ambito locale derivanti dal licenziamento o trasferimento, né battaglie contro i mulini a vento per i sindacalisti territoriali.
Solo una transizione, una normale transizione in un contesto di piena occupazione e piena produzione.
Il diritto al lavoro realizzato come da Costituzione italiana.
Queste sono alcune delle applicazioni e dei benefici dei PLG predisposti dagli economisti della Modern Money Theory e applicabili, con contenuti, specifiche, e varianti da noi voluti, in Italia.
Il compito degli attivisti italiani della MMT (così come di quelli statunitensi, cileni, spagnoli, bulgari, polacchi…): fare capire ai propri connazionali che una nuova e migliore economia è possibile, a partire dalle condizioni di lavoro.
Caro Lettore, se vuole, ci dia una mano a raggiungere più persone possibili e a farle partecipare ai nostri incontri divulgativi pubblici gratuiti.
In un mondo di disinformazione e propagandismo, Lei può fare la differenza.

3 commenti
  1. Federico Tagliavini
    Federico Tagliavini dice:

    Io avrei una domanda da porre: ma se il lavoro è garantito (chiamasi appunto tale la vs. proposta) e sono sicuro di percepire un reddito pagato dallo Stato con i soldi sputati fuori dalla stampante monetaria, chi me lo fa fare di lavorare? Cioè: ho la netta impressione, ma forse ho capito male, che il PLG si differenzi dal reddito di cittadinanza proposto dal M5S solo per il fatto che anzichè essere un sussidio per stare a casa e oziare è un sussidio per oziare sul posto di lavoro (tanto se non mi si può licenziare…). Non è che magari l’idea che il lavoro sia un diritto è una benemerita sciocchezza ? Fra l’altro anche se è scritta nella Costituzione più bella del mondo (come no) una sciocchezza rimane comunque tale.

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    • redazione
      redazione dice:

      Grazie dell’osservazione. Si ponga con lo sguardo di un imprenditore che deve assumere: assumerebbe chi, all’interno di un Programma di Lavoro Garantito su base locale/comunale ha acquisito competenze e si è mostrato pratico e volenteroso, o chi, invece, è stato bollato come sfaticato? Oppure, peggio: assumerebbe chi, negli ultimi 12 mesi, è stato seduto sul divano perdendo il contatto con il resto della società?
      Inoltre, si ponga sempre con lo sguardo dell’imprenditore:
      preferirebbe, se fosse un pizzaiolo, che l’impiegato rimasto senza lavoro continuasse ad avere un reddito in grado di fargli comprare sempre lo stesso numero di pizze, oppure che quel reddito scomparisse all’improvviso, e così, ogni giorno, venderà 3 pizze in meno?

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  2. IO
    IO dice:

    L’imprenditore non ha tempo di pensare a queste cose. Lui è troppo occupato a scavarsi la fossa. Si lamenta perchè non trova nessuno disposto a lavorare a pochi soldi e nello stesso tempo si lamenta perchè nessuno spende soldi per comprare quello che lui vende.
    Insomma è un genio della logica, infatti dopo chiude bottega e dà la colpa ai politici e allo Stato ladro.

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