Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, fa notare che “i crediti a rischio a fine 2014 sono triplicati rispetto al 2008” (i crediti a rischio o sofferenze bancarie sono quei prestiti concessi dalle banche che i debitori rischiano di non riuscire o non riescono a ripagare) e sottolinea come questo sia un fardello che crea “un vincolo all’erogazione di nuovi prestiti” da parte delle banche.
Proprio qualche giorno fa discutevo di questo aspetto con Warren Mosler, il quale mi suggeriva: “Se le banche hanno crediti a rischio (o sofferenze bancarie), la soluzione non dovrebbe essere chiedere alle banche più requisiti di capitale, come si sta facendo oggi; ma fare in modo che quei crediti non siano più rischiosi. E questo è possibile solo se i debitori avranno più reddito a disposizione e l’economia ripartirà. Il che necessità in questa fase più deficit da parte dei governi europei o nazionali”.