La parola “micro” deriva dal greco (μικρός) e significa «piccolo», indicando un qualcosa che viene analizzato e studiato nella sua dimensione individuale, a prescindere dalle sue ricadute a livello sistemico e generale.
Macro“, invece, deriva sempre dal greco (μακρός) e significa letteralmente «lungo, esteso» e indica in genere dimensioni notevoli; in qualche caso assume il significato di «in grande scala, in generale, da un punto di vista complessivo», come nel caso della macro-economia che analizza l’economia nel suo complesso e nelle sue risultanze generali.
“Economia” è invece una parola di derivazione latina, oeconomĭa, che a sua volta però deriva dal greco οἰκονομία (parola composta da οἶκος, che significa «dimora», e da νομία «amministrazione»). Il cui significato finale è quindi quello di «amministrazione della casa».

Quindi, la micro-economia etimologicamente richiama “l’amministrazione della propria casa”, del proprio patrimonio e oggi in particolare del proprio denaro. E, da questo punto di vista, se ci pensate bene tutti noi siamo necessariamente micro-economisti perché sperimentiamo ogni giorno cosa significhi “amministrare la nostra casa”.
La macro-economia invece etimologicamente richiama “l’amministrazione della casa in generale e da un punto di vista complessivo”. Quindi, nessuno di noi singolarmente può operare questo tipo di gestione, che passa per così dire sopra le nostre teste come insieme di tutti i comportamenti a livello micro. L’unico soggetto in grado di operare una qualche gestione a livello complessivo e influenzare la dimensione macro dell’economia può essere lo Stato, che è per l’appunto emanazione della volontà “generale”.

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