La frase citata nella fotografia è di Giuseppe Mazzini, tratta da “I doveri dell’uomo”: “L’errore è sventura da compiangersi. Ma conoscere la verità e non uniformarvi le azioni, è delitto che cielo e terra condannano”
@ale_dibattista bastano poche parole. Serve cuore e coraggio » http://t.co/e1hkuKYBrB #MMT #noeuro @M5SMontecitorio @mu_m5s_europa
— ME-MMT (@MEmmtinfo) 6 Gennaio 2015
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Tantissimi i commenti, sui social e sul nostro sito, a seguito del nostro articolo “Di Battista, apri gli occhi. Il problema è l’euro“. Abbiamo tentato di rispondere a tutti gli interlocutori, ma non è certo semplice per limiti di tempo. In attesa della risposta promessa da di Di Battista, facciamo notare soltanto un punto: il nostro non è un articolo fine a se stesso ma il tentativo estremo di far comprendere il punto nodale, la condizione necessaria anche se non sufficiente per tornare a vivere degnamente in questo paese, come imposto dalla nostra Costituzione.
Non sarebbe difficile farsi carico del patrimonio di conoscenza della Mmt (Teoria della Moneta Moderna) che migliaia di persone, in questi anni, hanno diffuso in tutta Italia, dalle università alle sale di quartiere, dalle televisioni ai forum on line.
Non basta dirsi contro l’euro. Occorre chiarire quale tipo di società si immagina dopo l’euro. Riproporre l’austerità anche con una ipotetica nuova lira, sarebbe un ennesimo “Gattopardo” italico. Non possiamo permettercelo.
Da Di Battista ci piacerebbe sentire questo: “Sappiamo che uno Stato a moneta sovrana non ha limiti finanziari, quindi garantiremo, con il deficit pubblico appropriato, che è ricchezza finanziaria di famiglie e imprese, un livello costante di piena occupazione per il rilancio dell’economia e delle imprese italiane attraverso una riduzione della tassazione su famiglie e imprese e un aumento degli investimenti pubblici“.
Basta questo. Basta scrivere queste poche parole nei programmi elettorali.
Impegnarsi con i cittadini su azioni certe, non su slogan.
Ne approfittiamo per “tirare le orecchie” anche a Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, che il mese scorso è intervenuto in queste pagine con un commento (clicca qui) ma che, nonostante diverse nostre esortazioni e sue rassicurazioni, non ha poi inviato alcuna chiarificazione.
Ferrero, che potrebbe condividere la frase da noi proposta a Di Battista, sa bene però che quell’azione è impossibile nell’Eurozona. Da lui ci piacerebbe ascoltare queste poche parole in aggiunta: “Dunque, chiederemo ai paesi dell’Eurozona, alla Commissione Europea e alla Bce di concedere all’Italia il deficit necessario per raggiungere la piena occupazione, con denaro stanziato direttamente dalla Bce a tasso di interesse zero a favore dello Stato italiano, senza l’intermediazione dei mercati finanziari privati e senza la necessità di restituirlo indietro.
Se così non fosse, dovendo noi rispondere alla Costituzione Italiana che affida la sovranità al popolo e non ai mercati finanziari, eseguiremo questa azione autonomamente con il ritorno ad una moneta sovrana nazionale per conseguire il benessere dei cittadini italiani“.
Tutto molto semplice. Con un pizzico di coraggio, e d’intelligenza.