La prossima settimana arriverà il momento tanto atteso in cui Jean Claude Juncker, il nuovo presidente della Commissione Europea, presenterà nel dettaglio il suo piano da 300 miliardi di euro d’investimenti per il rilancio dell’economia europea. L’evento ha avuto una discreta risonanza anche sui nostri media, dove è stato dipinto come il punto di autentica svolta positiva per il superamento della crisi.
Vediamo di che si tratta. Come spiega il Financial Times, il piano Juncker (secondo quanto emerso finora) prevederebbe la creazione di un fondo d’investimento finanziato con denaro proveniente dal bilancio dell’Unione Europea (soldi nostri quindi) o dalla Banca Europea per gli Investiementi (BEI). Il fondo servirebbe poi ad attirare (fate attenzione) INVESTITORI PRIVATI che finanzino progetti infrastrutturali a livello europeo, con Bruxelles che si limiterebbe ad accollarsi il rischio fornendo ai privati denaro a copertura delle eventuali perdite sul capitale investito e lasciandogli contemporaneamente gli eventuali profitti.
Immaginate di avere la televisione di casa rotta. Chiamate qualcuno per ripararla: se non ci riesce vi tocca pagarlo e buttare la televisione, mentre se ve la ripara se la porta a casa lui. A Napoli si direbbe: “Cornuto e mazziato…”.
Il progetto peraltro è sostanzialmente omologo a quello del predecessore di Juncker, José Manuel Barroso, che due anni fa mise in campo un piano analogo per 180 miliardi con risultati piuttosto modesti.
Inoltre, i 300 miliardi (dei quali la Commissione tirerebbe fuori materialmente solo il 10 per cento: 30 miliardi quindi; contando sui privati per raggiungere quota 300) verrebbero spalmati in 3 anni e soprattutto a livello europeo.
Tale cifra rappresenta (udite udite) lo 0,8 % del Prodotto interno lordo dell’intera Unione Europea. Insomma, un po’ come immaginare di innaffiare una pianta che sta seccando per la forte siccità con la saliva che avete in bocca.
Viviamo il periodo più buio nella nostra storia economica dal secondo dopo guerra e questo è il meglio che l’Europa dei burocrati non eletti farà per salvare le nostre vite: accendere un fiammifero per illuminare una stanza. E pensare che la Banca Centrale Europea potrebbe fornire tutta la luce necessaria per illuminare intere città.
Fonte: Financial Times, Eurozone stagnation demands real solutions, November 19, 2014
Fonte: Financial Times, Brussels weighs up options for €300bn investment funds, November 16, 2014