Una citazione di Mathew Forstater, economista della Mmt che in un suo scritto del 2005 ricorda in che modo gli inglesi si procuravano forza lavoro nei paesi colonizzati dell’Africa Occidentale. Ovviamente fatte le debite proporzioni storiche e culturali, l’uso della moneta costringe anche oggi a lavorare per procacciarla al fine di procurarsene la quantità necessaria per pagare tasse e imposte.”I governi coloniali ordinarono l’utilizzo di mezzi alternativi per convincere la popolazione a lavorare per un salario. Un metodo molto importante per raggiungere tale obiettivo era di imporre una tassa e richiedere che quest’ultima fosse denominata nella valuta coloniale. Ciò aveva il beneficio non solo di costringere la popolazione a lavorare per un salario, ma anche di determinare un valore per la valuta coloniale e monetizzare l’economia.
Sebbene la tassazione fu spesso imposta al fine di assicurare delle entrate per le casse coloniali, e la tassa fu giustificata in nome del fatto che gli africani sopportassero il peso finanziario dello stato coloniale, nei fatti il governo colonialista non aveva bisogno della valuta coloniale detenuta dagli africani. Ciò di cui loro necessitavano era una popolazione africana che avesse bisogno della valuta, e così si propose una tassa diretta”