di Marshall Auerback. Qui originale

traduzione di Giulio Betti

L’ITALIA E’ ORA L’ANELLO DEBOLE DELL’EUROZONA

Mario Draghi, il presidente della Bce, continua a profondere ottimismo sul fatto che l’eurozona si riprenderà nella seconda metà di questo anno. Ma il suo paese natale non è la base per il suo ottimismo.

L’Italia versa in condizioni terribili.

Pensateci: l’anno scorso è rimasta entro il limite di deficit del 3% sul pil imposto da Maastricht. Infatti il governo ha registrato un surplus primario del 2,2%. E il debito pubblico è cresciuto lo stesso, in percentuale rispetto al pil, dal 127 al 132,6%! Ciò vuol dire che l’Italia deve continuare a prendere in prestito (in termini netti) anche se ha il più grande surplus primario dell’Eurozona e riesce a rimanere al di sotto del limite di deficit previsto da Maastricht. In termini di euro, deve pagare annualmente 85 miliardi in interessi (su un debito di 2 trilioni di euro) dei quali deve prendere in prestito 50 miliardi. Per avere il permesso di farlo, e perché possa permettersi l’ombrello dell’OMT che ha spinto i suoi tassi di interessi a dei minimi storici, è costretta a aumentare le tasse, tagliare la spesa e rimuovere tutti gli ostacoli alle dismissioni statali (in momento di recessione) in una maniera che distrugge tutte le prospettive di crescita necessarie per prevenire il continuo, trionfale aumento del debito.

Da questa prospettiva, il governo Renzi, ma anche i suoi detrattori neoliberisti, sono con le mani legate. L’unica soluzione è al di fuori della loro immaginazione. Così, continuano a cadere sempre più profondamente nel vortice. Nel frattempo, la politica tedesca non mostra segni di interesse nemmeno a discutere la questione.


Summit Rimini 2012 - Marshall Auerback