In apertura del “Programma di Salvezza Nazionale Me-Mmt” è riportata una frase del premio Nobel per l’economia Paul Krugman: “Adottando l’euro, l’Italia si è ridotta al rango di una nazione del Terzo Mondo che deve prendere a prestito la moneta, con tutto ciò che questo implica”. Abbiamo pensato fosse utile e giusto tradurre l’articolo del giornalista John Carney, pubblicato su Cnbc.com l’11 novembre 2011 nel quale è riportata questa dichiarazione di Paul Krugman.
Traduzione di Antonio Ferraiuolo. Si ringrazia Milva Angeletti.
Sembra abbastanza chiaro che la scuola di pensiero conosciuta come Modern Money Theory (MMT) abbia avuto un grande impatto sul pensiero di Paul Krugman.
Come Cullen Roche su “Pragmatic Capitalism” ricorda, solo pochi mesi fa (metà 2011 ndt), lo spread tra obbligazioni emesse dal Giappone e dall’Italia, che hanno il debito e problematiche demografiche simili, lasciava perplesso Krugman.
“Una domanda (della quale non ho la risposta completa): perché i tassi di interesse sul debito italiano e giapponese sono così diversi? Considerando l’ultimo periodo, le obbligazioni giapponesi, a 10 anni, stanno rendendo l’1,09%, i titoli italiani rendono il 5,76% . … io attualmente non ne ho una visione completa. Ma sembra essere un enigma importante da risolvere”.
Oggi il pensiero fondamentalmente corretto è quello della MMT.
“Si comprende che entrando nell’euro, Spagna e Italia in effetti si sono ridotte allo status di paesi del Terzo Mondo che devono prendere in prestito la valuta di qualcun altro, con tutta la perdita di flessibilità che questo implica. In particolare, dal momento che i paesi della zona euro non possono stampare denaro, anche in caso di emergenza, sono soggetti a interruzioni di finanziamento della spesa che le nazioni che hanno mantenuto le loro valute non hanno. E il risultato è quello che vedete in questo momento. L’America, che prende in prestito in dollari (moneta sovrana, ndt), non ha questo problema”.