L’esponente della Modern Money Theory Mike Norman ironizza sul credo conservatore della “responsabilità fiscale”: “Volete sapere cosa intendo per responsabilità fiscale? Un governo che spende e tassa per garantire la piena occupazione”. “In una nazione con la propria moneta, dove la spesa non è finanziata dalle tasse, si deve spendere abbastanza per far sì che tutti stiano lavorando” aggiunge.
Archivio per mese: Gennaio, 2014
Due interventi a modo suo, crudi e netti: Paolo Barnard a La Gabbia, trasmissione di La7 condotta ogni mercoledì in prima serata da Gianluigi Paragone, ha spiegato con precisione cosa sta accadendo in Italia e in Europa, con richieste di “riforme” che mirano a colpire lavoratori e imprese italiane. Di seguito proponiamo i due video.
Riceviamo gentilmente da Warren Mosler una breve, semplice e incisiva analisi, rivolta ai contenuti della quarta Relazione Trimestrale della Commissione Europea 2013, pubblicata poche settimane fa.
L’intervento di Paolo Barnard all’ultima puntata del programma televisivo “La Gabbia” (22 gennaio 2014), condotto da Gianluigi Paragone su LA7, è stato da alcuni “tacciato” di parzialità per aver concesso una incompleta esposizione di ciò che è riportato nel suddetto rapporto trimestrale, circa il tasso di crescita nella zona Euro nei prossimi 10 anni. Apparentemente avrebbe omesso la menzione delle riforme accennate nella relazione stessa, le quali potrebbero, secondo chi ha stilato il rapporto, correggere la tendenza negativa prevista per la prossima decade. Nel dibattito che ha seguito l’intervento di Barnard, su suggerimento dello stesso, Paragone ha ricordato che le riforme proposte dalla Commissione come rimedio al crollo della crescita economica, siano le stesse che l’hanno causato. Questa sarebbe già una risposta concisa ed esaustiva. Risposta che ci trova pienamente d’accordo.
In ogni caso, nelle righe che seguono Warren ci spiega il perché tale menzione comunque non sarebbe stata rilevante.
Buona lettura. dp
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Dopo un’attenta lettura, la Relazione Trimestrale delle Commissione Europea è prevedibilmente chiara: le prospettive di crescita dell’Eurozona sono alquanto cupe. Sono assolutamente in accordo con essa. Non sono tuttavia d’accordo sull’enfasi riposta sulle riforme strutturali per l’ottenimento di un tasso di crescita più elevato.
È chiaro: gli investimenti sono bassi, concordo. E concordo anche, quindi, sul fatto che esista un palese problema di investimenti. Inoltre i dati e le analisi, derivanti dalla corrente politica fiscale adottata nell’Eurozona, dimostrano l’inadeguatezza e l’inefficienza della stessa per ovviare e correggere tale tendenza.
Visibilmente assente, e questo non mi sorprende, è qualsiasi riferimento alla domanda aggregata. Credo questo sia parzialmente dovuto a un problema concettuale, a una differenza ideologica: infatti, la sola menzione delle parole “domanda aggregata” bollerebbe qualsiasi analisi come keynesiana e, implicitamente, indicherebbe l’incremento della spesa in deficit dello Stato oltre i limiti permessi dai Trattati Europei. E di conseguenza, apparentemente, tale menzione in questo rapporto è considerata tabù.
In conclusione, nella quarta Relazione Trimestrale delle Commissione Europea 2013, è pertanto omessa la discussione concernente la dimensione e lo scopo delle perdite strutturali della domanda (quindi del reddito non speso) incorporate nella stessa struttura istituzionale dell’Unione Europea che, se non compensate da altri agenti che spendano sufficientemente più del loro reddito (spesa in deficit), si traducono in una persistente e pericolosa disoccupazione di massa.
Così, mentre la relazione individua correttamente la mancanza di espansione del credito interno, come elemento vincolante della crescita, e la mancanza di domanda da parte del settore estero, a spendere più Euro di quanto ne guadagna, non arriva poi ad un’ovvia conclusione: senza il settore pubblico che aumenta la sua spesa in deficit, è assai probabile che le perdite di domanda continueranno ad avere il sopravvento in quanto limitano la crescita e l’occupazione.
Warren Mosler
www.moslereconomics.com
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Paolo Barnard a la Gabbia
Quarterly Report on the Euro Area: http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/qr_euro_area/2013/pdf/qrea4_en.pdf
Paolo Barnard commenta un articolo del Financial Times: “Le piccole medie imprese tedesche si sono gettate in un’abbuffata trans-alpina, rendendole le più attraenti acquirenti straniere in Europa di aziende italiane”
Dall’avvento con Pinochet al successo garantito dai finanziamenti delle élite ai think tank di tutto il mondo: i Chicago Boys di Milton Friedman hanno smantellato le conquiste sociali keynesiane. Deregulation, privatizzazione e attacco allo Stato sociale i suoi capisaldi. La Me-Mmt per uscirne.
“Se anche il Giappone avesse un rapporto debito/pil del 300, 500 o 1000% la sua capacità di far fronte alle sue obbligazioni in yen è fuori discussione” afferma l’economista statunitense in un video
Clicca qui per aprire la presentazione di Warren Mosler al convegno di Chianciano, slide in italiano
Presentazione Mosler Chianciano Italiano
Di seguito la presentazione in italiano
WARREN MOSLER A CHIANCIANO, SABATO 11 GENNAIO
PRIMA PARTE
https://www.youtube.com/watch?v=7qslxjLBy8A
SECONDA PARTE
https://www.youtube.com/watch?v=BpqkqU6gBYc
L’economista francese ricorda il collega recentemente scomparso: “Autentica e grande mente che ha lottato per svelare le leggi fondamentali dell’economia. Non fu solo accademico. Dovrebbe essere studiato dal movimento Mmt e dai post-keynesiani”
La povertà è arrivata. La classe media italiana arranca e una parte di essa è stata ridotta in povertà. Così capita che in un banale autogrill ci siano meridionali che vendano calzini e disoccupati che elemosinano qualche spiccio per la famiglia
Uno tra gli economisti più letti e seguiti riconosce che la valuta assume valore perché unico mezzo utilizzabile per pagare le imposte: “La moneta fiat è come se fosse garantita dal fatto che ci sono uomini con i fucili.”