ROMA – Due ore di discussione a ritmi serrati in una stanza al primo piano del ministero dell’Economia. E una certezza: una delle proposte del guru statunitense Warren Mosler per reperire i fondi necessari alla ricostruzione dell’Aquila verrà vagliata nei minimi dettagli per essere presentata sia a Roma che a Bruxelles.

Questa mattina nelle stanze governative si è parlato, di nuovo, della rinascita del capoluogo terremotato, in un incontro tra l’economista Massimo D’Antoni, che collabora a stretto contatto con il vice ministro dell’Economia e delle Finanze Stefano Fassina, un collaboratore di D’Antoni, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, il deputato Pd Giovanni Lolli, il giornalista Paolo Barnard e lo stesso Mosler.
Da discutere c’erano le proposte elaborate da Mosler, fondadore della Mosler Economics-Modern money theory (Me-Mmt), teoria economica sulla piena occupazione e il pieno Stato sociale (‘sbarcata’ in Italia grazie al lavoro di Barnard), attraverso le quali reperire i fondi,  almeno 5 miliardi di euro, necessari alla ricostruzione del capoluogo abruzzese distrutto dal terremoto del 6 aprile 2009.
L’incontro è stato lungo e particolarmente spigoloso, viste la complessità delle proposte e la durezza dei ‘no’ firmati Bruxelles a qualsivoglia necessità di investimento che superi il 3 per cento deficit/pil imposto dall’Euopa dei Trattati, ‘no’ ripetuti più volte da D’Antoni e dal suo collaboratore.
Per questo ci sono volute due ore di tecnicismi di alto livello finanziario per arrivare a confezionare una soluzione, un pacchetto che comprende banche, imprese impegnate nella ricostruzione e particolari sgravi fiscali a lungo termine.
Un progetto realizzabile, ovviamente, solo in caso di volontà politica che riesca a superare gli eventuali vincoli europei che hanno fatto agitare i due tecnocrati di Fassina i quali, incalzati dal quartetto Barnard-Mosler-Cialente-Lolli, hanno comunque tentato più volte di arrivare a una soluzione condivisa, seppur allo stato embrionale. Soluzione poi arrivata e che ha lasciato un’insperata fiducia a chi l’aveva cercata con insistenza per 120 minuti.
Dopodomani, mercoledì 26 giugno, il sindaco Cialente sarà a Bruxelles per cominciare a ‘sdoganarla’, “dopo averne parlato immediatamente con David Sassoli, capodelegazione del Partito democratico al Parlamento europeo, e con il segretario del Pd Guglielmo Epifani“, come raccontato dallo stesso Cialente in esclusiva ad AbruzzoWeb.
“L’incontro al ministero è stato molto importante e di grandissima competenza tecnica – ha assicurato il sindaco – Non posso fare altro che ringraziare sia Mosler che Barnard per aver messo a disposizione dell’Aquila le proprie capacità”.
Non solo. In Belgio Cialente presenterà anche il testo di un provvedimento, condiviso ieri proprio con Epifani, con cui permettere alle zone colpite da calamità naturali di non rispettare il Patto di Stabilità, altro elemento che strozza gli investimenti a deficit per i Paesi membri dell’Eurozona.
Nel caso in cui tale provvedimento dovesse essere accettato, scatterebbe la riattivazione del mutuo con la Cassa depositi e prestiti che non verrebbe più considerato un debito dello Stato. L’elemento che al ministero del Tesoro fa tremare i tecnici di Fassina.
“La proposta sviluppata questa mattina insieme a Mosler e gli uomini di Fassina va vagliata a fondo – ha commentato Lolli a questo giornale – quel che è certo è che si tratta di un ‘prodotto’ figlio della massima competenza messa in campo sia da Mosler che dagli altri. Il fatto che per L’Aquila terremotata si siano mossi, gratuitamente, esperti di economia a livello mondiale e giornalisti impegnati come Barnard dà una speranza alla nostra città, perché significa che non è stata dimenticata”.
“Lo stesso Fassina ha messo a disposizione due dei suoi uomini migliori – ha concluso Lolli – questo significa che le strade per ricostruire L’Aquila vanno battute sempre e comunque. Un Paese civile non può lasciar morire una città in mezzo alle macerie“.
Fonte: qui