Warren Mosler, Paolo Barnard e il giornalista Roberto Santilli, con la ME-MMT, sono approdati oggi al Ministero del Tesoro a Roma per tentare di salvare la città in bianco e nero, cioè l’Aquila distrutta dal terremoto. Per onorare i suoi 308 morti e tutte le sue anime che oggi piangono dentro. Lo hanno fatto gratis, pagandosi le spese di viaggio. Con loro erano presenti il sindaco della città, Cialente, con un collaboratore, e due tecnocrati senior del Ministero, con a capo il Prof. Massimo D’Antoni.
Discussione di alto contenuto tecnico, e come sempre Mosler ha fatto miracoli di finanza. Il primo intoppo è stato quello che ci aspettavamo, anche se ci ha lasciati comunque oltraggiati. Il fatto è che i tecnocrati del Ministero, pur genuinamente interessati a una soluzione, ci hanno fatto comprendere che il governo ex sovrano di questa Italia è as-so-lu-ta-men-te paralizzato dal terrore di spendere anche 5 euro a deficit, per non sforare il limite del 3% deficit/PIL imposto dall’Eurozona. Temono, a morte, che il Paese ritorni di botto sotto processo presso la Commissione Europea secondo la clausola della Procedura del Deficit Eccessivo. Si pensi: l’Italia è ridotta a uno scolaretto con gambe tremanti che teme le bacchettate sulle dita di gente che nessun italiano ha mai eletto, dei tedeschi soprattutto. Io ho immediatamente ricordato ai presenti che quegli ipocriti falsari di tedeschi e francesi si permettono di spendere rispettivamente 6,4 e 20 miliardi di euro sforando i deficit come gli pare, ma quando tocca a noi spendere 5 miliardi per una regione devastata dalla morte sismica, no, sono frustate e sale. Loro, i tecnici del Ministero: cenni di assenso e sguardi molto tristi. Purtroppo loro non hanno potere sulla politica.
Poi è venuto fuori il problema numero due: la soluzione proposta da Mosler si scontra con le leggi contabili italiane, che obbligano qualsiasi movimento di contabilità anche futura ma concluso oggi a essere segnato come spesa corrente, quindi deficit ora. E allora Warren ci mette due secondi a fare il salto mortale. Propone altre due soluzioni, con un intreccio fra banche, strane cartolarizzazioni, crediti d’imposta, anticipi dell’IVA da parte delle mega aziende italiane, in una partita che alla fine rientra come 5,5 miliardi per l’Aquila e nessun deficit da mostrare per lo Stato. La discussione si fa intensissima, si girano le cose e le si rigirano come calzini, e alla fine la conclusione è che tutto il pacchetto deve ora passare per l’ufficio legale del Ministero. Vedremo, ma tutti sono impressionati dalla creatività finanziaria di Mosler, il sindaco Cialente per primo. Strette di mano e a risentirci presto.
Mia nota a margine: il più giovane dei tecnocrati presenti aveva appena 29 anni, ha una laurea e un dottorato di ricerca in economia, ed è stato quello che ha sparato a raffica una marea di dati e obiezioni sempre fondati. Lo guardavo e ripensavo dentro di me a quello che sostengo da anni e anni, nelle discussioni con i blogghettari e con le ‘belle anime’ di sinistra. Che, cioè, per combattere la mostruosa macchina del Vero Potere bisogna essere mostri di competenza, di studio, di dedizione ad anni di noioso lavoro e di una precisione assoluta. Altro che gli slogan e i Vday, altro che i centri sociali, le manifestazioni e i riassuntini in internet. Ridicoli, patetici. Inutili a qualsiasi cosa, meno che meno combattenti contro il Potere. Noi della ME-MMT cerchiamo di essere all’altezza del Vero Potere, ce la mettiamo tutta.
Ok, questa è fatta. Speriamo.