Questa è una storia vera.
È la storia di uomini e donne che soffrono perché fu deciso, a tavolino, che dovevamo soffrire.
Io ti parlo di Franco, un imprenditore che ha acceso un mutuo per riuscire a pagare le tasse. Quando un’azienda è costretta a questo, è alla frutta, non riuscirà più a rimettersi in carreggiata.
Io ti parlo di Luciana che ha chiamato l’ASL13 di Ascoli Piceno per prenotare una TAC e gliel’hanno data a settembre.
Uomini e donne, noi.

Poi introduciamo nella storia Carmen Reinhart and Kenneth Rogoff, 2 economisti di Harvard. Per convenienza li chiameremo PingoPango & PangoPingo.
PingoPango & PangoPingo nel 2010 scrissero il paper intitolato “Growth in a Time of Debt” il cui risultato principale fu il seguente: un rapporto debito pubblico/PIL superiore al 90% incide negativamente sulla crescita. Giubilo per l’élite, finalmente la prova e via con i tagli, i sacrifici, la sofferenza, reale. Ma perché? Perché PingoPango & PangoPingo avevano dimostrato che per crescere non bisogna superare la fatidica soglia del 90% debito pubblico/PIL. Ok, ma sicuri? Certo, lo hanno dimostrato PingoPango & PangoPingo e cosi goduria per Olli Rehn, Monti, Van Rompuy, Polillo, Schauble, la Merkel, Giannino, a ripeterci che bisogna tagliare a tutti i costi per tornare a crescere.
Conseguenza 1 del paper di PingoPango & PangoPingo: per crescere bisogna tagliare.
Ora, la settimana scorsa è uscita questa notizia. Tre ricercatori dell’Università del Massachusetts-Amherst, Herndon-Ash-Pollin, hanno scoperto che i calcoli fatti con Excel da PingoPango & PangoPingo erano…sbagliati! Olè! Non esiste una correlazione tra crescita e rapporto debito pubblico/PIL.
Tagli, sacrifici, suicidi, umiliazioni, frustrazioni per un foglio di Excel con calcoli sbagliati in maniera grossolana da 2 professori di Harvard. Impossibile non pensare, tanto palesi gli errori, che tutto sia stato voluto a tavolino, come la sofferenza imposta a noi.
2 cose:
a- chi a settembre ha pubblicato un paper secondo cui non esistono evidenze di un punto di rottura per la crescita del rapporto debito pubblico/PIL? IlSole24Ore? No, mmtitalia.info;
b- chi vi ha detto che Olli Rehn mente quando sostiene che deficit/PIL e debito/PIL non devono superare una determinata soglia? Economisti italiani? No, mmtitalia.info.
Il lavoro di PingoPango & PangoPingo era, fin dal 2010, per chi comprende i sistemi monetari moderni, spazzatura. Tale lavoro, infatti, non prendeva in considerazione se uno Stato fosse monetariamente sovrano o meno. Il concetto base è questo: il rapporto debito pubblico/PIL non può in alcun modo destare preoccupazione in un Paese monetariamente sovrano. Un piccolo dettaglio non tenuto in considerazione. Solo per questo la Grecia andò in tilt col rapporto debito pubblico/PIL intorno al 100% mentre in Giappone nulla accade con il 240%. La prima si indebita con soggetti esteri, il secondo solo con se stesso.PingoPango & PangoPingo hanno assunto il ruolo di sicari. L’élite li ha assoldati per dimostrare che l’austerità è necessaria. PingoPango & PangoPingo hanno preso l’ascensore per l’ultimo piano del palazzo. Hanno montato il fucile di precisione, il mirino, si sono accovacciati e hanno sparato: un rapporto debito pubblico/PIL superiore al 90% danneggia la crescita. Questo paper-spazzatura è stato considerato durante migliaia di meeting, centinaia di conferenze, discusso nei salotti buoni, citato sia tra le bibliografie dei lavori di quasi tutti gli istituti sia da tutte le persone che avevano un unico obiettivo: rendere la nostra vita un inferno, far si che torniamo a casa la sera talmente stanchi da desiderare solo di riposare. Essere un automa e accettare una vita di sacrifici e stenti perché dobbiamo pensare che non esiste una soluzione alternativa ai tagli, all’austerità e alla disoccupazione. Disperati al punto tale da accettare il 3° tirocinio in cui ti rimborsano solo i pasti mentre, al contrario, bisognerebbe essere lacerati dalla rabbia e dalla voglia di vendetta.
Questa è una storia vera. È la storia di uomini e donne che soffrono perché fu deciso, a tavolino, che dovevamo soffrire.
Era giusto che voi sapeste come fanno, ho reputato giusto far capire a Franco e Luciana come lavorano, che soffriamo per un paper di due professori di Harvard. Sono dei criminali e andrebbero trattati come tali, ma nè a PingoPango & PangoPingo, né a qualsiasi appartenente dell’élite e dei politici tu torcerai un capello. Chi è il colpevole di tanta apatia? Per cercalo è necessario uno specchio.

Questi soggetti, con le loro politiche sociopatiche, ci lasceranno un’unica eredità: intere generazioni di ragazzi e ragazze poveri. Come cittadini abbiamo il dovere di trascendere, fermarli è un dovere civico. Mike Norman, in sette minuti, rende tutto molto chiaro: