Da Warren Mosler al pubblico italiano
I fully support open debate with the heterodox and mainstream Italian economists on this life and death matter.
Unemployment is indeed an inexcusable crime against humanity perpetrated by governments that fail to allow sufficient deficit spending to cover the tax liabilities and savings desires. Intentionally or not, those perpetuating the crime of unemployment have blood on their hands. They are fully responsible for the death and destruction of the lives and property in its wake.
___________
Sono pienamente a favore di un dibattito aperto con gli economisti sia eterodossi che classici italiani su questa questione di vita o di morte.La disoccupazione è veramente un crimine contro l’umanità senza scusanti, perpetrato da governi che si rifiutano di permettere deficit sufficienti per permettere al pubblico di pagare le tasse e di risparmiare. Intenzionalmente o no, costoro che perpetrano il crimine della disoccupazione hanno sangue sulle loro mani. Sono pienamente responsabili per la morte e la distruzione delle vite e dei beni che si lasciano dietro di sé.
Warren Mosler, 27/03/2013
FONTE: http://paolobarnard.info/
speriamoooooooooooooooooooooooooo
Dibattere è tempo perso…
bisogna informare ed agire !!!
Speriamo che si trovi, in Italia, almeno un Giornalista (con la G maiuscola) capace di porsi e di porre domande sensate.
Ho appena appreso dall’ottimo Mario Volpi che il buon Brancaccio in effetti ora è anche lui per l’uscita dall’euro…buono a sapersi.
Le fonti su google confermano in pieno…
Bello, bellissimo, fantastico, meraviglioso!!!! Si, ma dopo che si fa? Chiediamo di fare un altro dibattito tra accademici e super men economici? Continuiamo a mandarci affanculo? O iniziamo a combattere a livello politico innalzando le proposte ME-MMT oltre i garage sotterranei di questo ed altri blog, in maniera tale che tutti possano venire a conoscenza e così valutare il nostro programma di salvezza economica per l’Italia
un dibattito pubblico tra idee divergenti sullo stesso tema servirebbe proprio per fare arrivare l’informazione a chi non se la va a cercare.
Dovrebbe aderire qualcun altro pero’.
Piu’ facile se Barnard smettesse di lanciare iniziative non comuni da un lato e anatemi dall’altro, riducendo l’eco delle sue idee e del suo lavoro. Uffa.
Ha ragione Sara: un dibattito pubblico è un utile strumento per allargare gli orizzonti… Occorre però capire cosa si intende per pubblico; mi spiego. Se si organizza un incontro tra vari economisti in un cinema o in una scuola con ingresso libero, quello sarebbe un dibattito pubblico perché chiunque, in quell’occasione, potrebbe parteciparvi fisicamente. Se invece quello stesso incontro fosse ripreso da una telecamera e poi trasmesso su qualche rete televisiva importante (la tv è più pervasiva del web), allora quell’incontro sarebbe sempre pubblico ma verrebbe, a differenza del primo caso, diffusamente conosciuto. Pertanto, e ovviamente, l’efficacia della parola “pubblico” varia a seconda della quantità di spettatori che assistono all’evento rappresentato.