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Senza la spesa a deficit diminuisce la sicurezza dei lavoratori

Nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro nessuno può dubitare sul ruolo dello Stato Italiano che ha l’obbligo costituzionale di tutelare il lavoro e di curare la formazione e la crescita professionale dei lavoratori. Non si può dubitare anche del fatto che dovrebbe disporre di tutti gli strumenti per farlo.
Nel 2008 l’Italia si è dotata di un testo unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro. Il risultato normativo è ottimo e si fonda su tre pilastri fondamentali del nuovo decreto legge conosciuto come D.lgs 81/08:
– analisi del rischio da svolgere sempre per ogni attività;
– necessità di formare e informare i lavoratori;
– sanzioni penali per chi non ottempera agli obblighi di legge.
In questo modo l’Italia ha risposto all’Europa che chiedeva una normativa d’avanguardia.
Ma l’Europa auspicava anche altre due cose, e non di poco conto. La prima è l’abolizione del diritto al lavoro, come si è lasciata sfuggire la distratta Fornero, “…revisionando le norme che regolano l’assunzione e il licenziamento…“ (lettera Draghi-Trichet). La seconda è il pareggio di bilancio in costituzione, ovvero zero spesa a deficit, ovvero nessun risparmio per il privato, ovvero, per essere ancora più chiari, lacrime e sangue per le aziende testarde che vogliono lavorare in Italia.
Il D.lgs 81/08 prevede che i costi siano tutti a carico delle imprese. Chiede alle stesse un forte impegno economico per la sicurezza senza però mettere a loro disposizione un solo euro di contributo per la formazione e l’addestramento dei lavoratori. Lascia alle aziende la quadratura dei conti tra margini bassissimi nelle gare d’appalto e investimenti per la sicurezza. Quali costi andrà a tagliare la piccola impresa dopo aver ridotto all’osso i propri dipendenti ed averli spremuti? Quali sono le conseguenze del disinvestimento dello Stato in materia di salute e sicurezza?
L’Europa pretende a parole una maggiore attenzione sul tema della sicurezza ma elimina le risorse finanziare in mano agli Stati per rendere concreta e reale questa parola. Chiede sicurezza sul posto di lavoro ma ha generato una classe di lavoratori che a causa della precarietà non ha maturato né un mestiere né un’esperienza tecnica, condizioni necessarie se si parla di lavoro sicuro.
Ha impedito che le imprese, nella corsa verso il profitto, potessero assumere prima di mandare in pensione gli anziani ostacolando così il fondamentale passaggio di esperienza che costituisce un altro caposaldo della formazione sul lavoro.
Inoltre, alla luce dei tagli e del rigore dei conti, capiamo bene anche il vero significato del metodo sanzionatorio del Testo Unico che trasforma in soldi, cioè in entrate per lo Stato, tutte le sanzioni penali esposte. Lo Stato deve fare cassa sanzionando nella stessa maniera l’imprenditore disonesto che uccide i suoi collaboratori e quello onesto che paga anche per i comportamenti pericolosi dei suoi operai.
Senza la spesa a deficit nessuno Stato può tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori in quanto è impossibile scaricare sul privato i propri impegni costituzionali e il costo delle relative risorse necessarie chiedendo nello stesso momento all’imprenditore la ricerca del profitto a tutti costi.
Senza la spesa a deficit il TU 81/08 diventa inapplicabile in tantissime parti solo perché non ci sono i soldi. La civilissima Europa ha deciso che “il prezzo delle morti bianche in Italia” è accettabile per salvaguardare l’indipendenza del mercato finanziario dallo Stato.
Ed allora ecco che a 4 anni di distanza dall’introduzione della normativa, infortuni e morti sul lavoro rimangono ad un livello inaccettabile per un Paese civile così come denunciato a gennaio 2013 anche dalla commissione parlamentare di inchiesta istituita nel 2008 per indagare su infortuni e morti bianche.
 

0 commenti
  1. Vicarious
    Vicarious dice:

    Una domanda: nel dopoguerra il nostro paese si e risollevato grazie al piano Marshall o grazie alla lira sovrana? grazie

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    • Francesco CH
      Francesco CH dice:

      La moneta sovrana è condizione necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo economico. Ergo l’Italia sì è risollevato immediatamente non solo perché aveva la lira sovrana, ma soprattutto perché ha subito adottato una politica di stampo nettamente keynesiano.
      Il piano Marshall ha contribuito a ciò in quanto si trattava di un piano economico di dimensioni importanti basato sulla spesa in deficit, cioè era deficit USA finalizzato a finanziare non solo la propria ripresa economica ma anche la ripresa economica di tutte le nazioni dell’Europa Occidentale. Per cui il piano Marshall ha contribuito alla ripresa economica italiana in quanto si trattava di un piano essenzialmente keynesiano.

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    • Dario
      Dario dice:

      una spesa a deficit più che trentennale non ha fatto male, anzi. La spesa a deficit ha un ruolo propulsivo notevole.

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    • Marco Cavedon
      Marco Cavedon dice:

      Il Piano Marshall ha funzionato da propulsore, per il resto abbiamo fatto con la lira almeno fino all’inizio degli anni ’90, quando iniziarono i famigerati avanzi primari nel rispetto dei parametri di Maastricht.
      Il piano Marshall comunque ha interessato varie nazioni europee, non solo l’Italia, durante i primi anni del dopoguerra.

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  2. Marco Cavedon
    Marco Cavedon dice:

    Ottimo articolo, io lavoro proprio come responsabile sicurezza e nella nostra sede abbiamo a che fare quotidianalmente con questi problemi (fonderia con 200 solo operai).
    Stabilimento vecchio, impianti da realizzare obbligatori e che costano centinaia di migliaia di euro, formazione continua, messa a norma di impianti obsoleti, ecc.
    Devo dire che a livello di cultura non sempre esiste l’attezione per la sicurezza, ma è senz’altro vero che le leggi sulla sicurezza recepimento di direttive europee sono mera propaganda. Praticamente ogni mese un aggiornamento sulle leggi ambiente e sicurezza e il tutto a carico dei datori di lavoro, un’ipocrisia senza fine.
    Pensiamo anche al regolamento europeo 1907 del 2006 (REACH), nato per la registrazione delle sostanze pericolose, ma il cui compito (che doveva essere della Commissione Europea) è stato interamente scaricato sui produttori e importatori.
    Il d.lgs 81/2008 è l’aggiornamento della vecchia 626 del 1994, io lavoro proprio come RSPP (resp. sicurezza).
    Meglio sarebbe stato prima preoccuparsi della piena applicazione della vecchia legge con un piano coerente e finanziato, mentre l’Unione Europea non fa altro che imporre cavilli burocratici, continui aggiornamenti tramite direttive complicatissime ed inapplicabili, perchè non si può pensare di rendere le fabbriche veramente sicure senza gli investimenti che solo un stato a moneta fiat sovrana può realizzare. Leggi peraltro interamente punitive, con lo scopo di soffocare le piccole e medie aziende ossatura dell’economia del sud Europa (e non solo), quando gli approcci internazionali hanno dimostrato dati alla mano che alla fine gli interventi che veramente funzionano sono quelli premianti (come il BBS).
    L’UE sta distruggendo le vite di milioni di persone e i popoli europei tutti, con la sua dittatura. Figuriamoci cosa può interessare della sicurezza a persone che hanno come mito un confesso estimatore di Augusto Pinochet (anzi, più di uno).

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  3. stephanie
    stephanie dice:

    @Stefano,Marco: chiaro come il sole, quanto avete scritto e descritto.”Ha impedito che le imprese, nella corsa verso il profitto, potessero assumere prima di mandare in pensione gli anziani ostacolando così il fondamentale passaggio di esperienza che costituisce un altro caposaldo della formazione sul lavoro.” Una delle assurdità, di cui fanno le spese i lavoratori. In qualsiasi lavoro, il passaggio delle cariche è indispensabile, un periodo di affiancamento, figuriamoci in mestieri pericolosi!Ma per quei mostri in giacca e cravatta, che siedono e manovrano nelle alte sfere, la morte -evitabile- ,sul lavoro, di un altro essere umano , nn conta.Noi, persone normali, siamo solo numeri, come quelle popolazioni “inferiori” invase e occupate militarmente con varie scuse…Ho sempre pensato che il diavolo facesse le pentole ma nn i coperchi, ma dopo avervi letti, e in generale, più aspprofondsco questioni che avevo accantonato, + ho l’impressione che qs burattinai senza morale , nè scrupoli, siano davvero astuti e abili manipolatori. Fingono di promulgare delle leggi a favore dei cittadini, con effetti omogeneizzanti e civilizzanti, pur sapendo che nn sono attuabili, proprio perchè gli Stati sono indebitati e vige un sistema di tagli sempre più drastici , architettato da loro. Come spiega Marco, le imprese ricevono il colpo di grazia ( altro guadagno, qualcuno può anche specularci sopra) , e i loro titolari, candidati al suicidio, diventano i capri espiatori, mentre i mandanti del disastro stanno dietro le quinte a manovrare il tutto e a godersi lo spettacolo, anzi, lo scempio! Perversione allo stato puro.

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