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Ci prendono per il c***!

Non che ciò mi stupisca, ma ci prendono proprio per il c***. A riposo causa influenza, decido di farmi del male e seguo i vari programmi TV che parlano dei risultati elettorali. Noto che il leitmotiv è uno: “attenzione che adesso risale lo spread”.
E ieri è salito, siamo a 342 punti base. Quindi? Significa che coloro che ciarlano negli studi televisivi o sono disinformatori professionisti o professionisti disinformati. Nessuno di loro fa un’analisi un pelino meno superficiale spiegando come mai nella prima metà degli anni ’90 lo spread era anche peggio ma nessuno ne conosceva l’esistenza, perché?

Voi però sapete perché prima non c’era nessun allarme default, vero?
Uno Stato a moneta sovrana, indipendentemente dallo spread, sarà sempre in grado di ripagare le sue obbligazioni puntualmente: negli anni ’90, con la lira, lo spread aveva la stessa influenza che ha Oscar Giannino in Parlamento, oggi.
Ci prendono leggermente per i fondelli. La cultura è un’arma, usiamola.
 

0 commenti
  1. Alan
    Alan dice:

    Perchè hai fatto questo?
    Perchè lo hai fatto?
    Lo sai che a guardare la tv ci si fa solo del male!
    Ti viene l’ulcera perforante dal fastidio che si prova quando ascolti pseudo-economisti che ciarlano di default e spread e debito sovrano.
    Purtroppo sia circondati da questi professionisti disinformati o, più probabilmente, disinformatori di professione, come dici tu.
    Certo che un paese con moneta sovrana non fa default ma tu spiegalo alla gente comune, se ci riesci.
    E loro ti rispondono: ah si? e perchè di default ne parla anche Obama, che ha il dollaro? E il governatore della FED pure?
    E’ un lavoro arduo il nostro.

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  2. giovanna
    giovanna dice:

    Perchè la correzione rispetto al tasso swap e non rispetto all’inflazione. E’ una domanda per capire, non una critica.

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  3. fabio
    fabio dice:

    Bisogna continuare a fare le “riforme strutturali” , ce lo chiedono i mercati…ossia tagli alla spesa pubblica, libera concorrenza, nessun intervento dello stato nell’erogazione dei servizi primari per la collettività(sanità,trasporti ecc.) e ,dulcis in fundo, svendita a 2 soldi di Aziende Italiane ai “soliti noti”, per raggiungere il famigerato “pareggio di bilancio”…io in TV vedo solo e soltanto TRADITORI della Patria e del Popolo Italiano (non più sovrano)! Inconsapevoli? No! Drogati di Neoliberismo! Aspettate che il “contagio” si estenda ben bene alla Germania (che comunque i suoi vantaggi li sta ottenendo) e l’EURO salterà per aria…e l’ultimo chiuda la porta! Speriamo di non essere noi a rimanere col cerino in mano…fuori prima che sia troppo tardi!

    Rispondi
  4. fabio
    fabio dice:

    Notizia di oggi:
    Standard and poor’s e Moody’s stanno pensando di abbassare il rating italiano a causa dei risultati elettorali….capito il senso? Agenzie private che rispondono alla finanza speculativa Mondiale ti sdraiano un paese così….in 4 e 4otto! Evviva la Democrazia! Evviva la Sovranità popolare! Ma dall’EURO non si può uscire per carità, pena la “catastrofe” ! A proposito…ma tutti i politici che ci dicono che senza il governo tecnico avremmo fatto la fine della Grecia, perchè non ci fanno sapere come se la passano…in Grecia intendo…ma soprattutto PERCHE’ si sono ridotti così…neanche una misera notiziola eh? Che so, un trafiletto in 17esima pagina sui “maggiori” quotidiani nazionali…(vero Repubblica, Corriere, Stampa, Sole 24 ore, Giornale ecc.) no eh? D’altronde quando uno è servo è servo fino in fondo!

    Rispondi
  5. Jacopo
    Jacopo dice:

    Due errori concettuali molto gravi e grossolani:
    – è possibile fallire anche disponendo di sovranità monetaria, come ha dimostrato il caso Argentina 2001 (e come sta continuando a dimostrare l’Argentina, che non dico sia nelle stesse condizioni di 12 anni fa, ma poco ci manca);
    – senza contare gli effetti collaterali di un’uscita dall’euro (che in un’ottica di breve medio periodo sarebbero senz’altro nefasti), per ripagare il proprio debito pubblico (con interessi annessi) l’Italia dovrebbe stampare così tanta di quella moneta che sarebbe demolita da iperinflazione. Non ci serve tornare a stampare moneta, è uno specchietto per le allodole. Così come non dovremmo puntare a diminuire il rapporto deficit PIL solo dal lato del numeratore (o anzi, peggio, solo aumentando la pressione fiscale). Insomma, dovremmo tornare a crescere, e basta. E velocemente. Senza crescita, la sovranità monetaria è completamente inutile.

    Rispondi
    • giovanna
      giovanna dice:

      L’Argentina non aveva sovranità monetaria.
      Con sovranità monetaria si intende che lo stato emette moneta fiat, cioè una moneta che non è vincolata nè all’oro (standard aureo) nè al valore di altre valute (comitato valutario) e che utilizza un sistema di cambi flessibili rispetto alle altre valute.
      L’Argentina aveva agganciato la propria valuta al dollaro in un cambio fisso, una situazione analoga a quella dei paesi che hanno adottato l’euro/marco.
      Il parallelismo tra Eurozona e Argentina è stato analizzato dal prof. Wray in questo paper “Eurolandia farà la fine dell’Argentina?”

      Rispondi
    • GIUSEPPE NASONE
      GIUSEPPE NASONE dice:

      Sapere di non sapere è importante, nessuno di noi ha la verità in tasca.
      Ti consiglio un approccio meno arrogante in tal senso.
      Non sto a convincerti di niente, hai un sacco di materiale su questo sito che puoi leggere per allargare la tua visione delle cose, e poi c’è il Programma ME-MMT di Salvezza Economica, lo hai letto attentamente? Ciao – Giuseppe

      Rispondi
    • Thetic2
      Thetic2 dice:

      L’argentina nel 2001 aveva la sua moneta agganciata al dollaro in un sistema di cambio fisso, quindi la stessa cosa dell’euro. Mi dispiace, hai fatto una brutta figura.
      Stampare moneta per pagare i tassi di interesse non provoca inflazione perchè quei soldi non andrebbero a finire nell’economia reale: hai fatto un altra brutta figura.
      Un consiglio: meno arroganza la prossima volta, anche perchè ti si può mangiare in due secondi.

      Rispondi
  6. stewememmt
    stewememmt dice:

    Jacopo
    perdonami la franchezza ma purtroppo non hai chiari alcuni concetti base che ti hanno portato a errori concettuali banali tra cui
    1) l’argentina quando ha fatto default non aveva la moneta flottante ( cambio 1 a1 con il dollaro) e quindi aveva una sovranità monetaria limitata.
    2) cerca sul sito i paper sull’iperinflazione sono fatti molto bene e possono aiutarti a capire cosa è l’inflazione e l’iperinflazione
    3) Infine sulla homepage del sito trovi il programma della memmt che può aiutarti a capire i “veri ” rischi dall’uscita dall’euro quali ad esempio disarmare gli speculatori della finanza e poi
    buona lettura

    Rispondi
  7. giovanna
    giovanna dice:

    rispondo sul tuo secondo punto
    – Senza sovranità monetaria la crescita è impossibile. Il modo in cui è stata strutturata l’unione monetaria produce inevitabilmente decrescita e deflazione, perchè obbliga gli stati a politiche pro-cicliche.
    L’emissione di moneta non produce inflazione, nè tantomeno iperinflazione, a meno che non vi sia rigidità dal lato dell’offerta, cioè quando tutto il potenziale produttivo del paese è sfruttato al 100% e non è possibile aumentare la produzione di beni e di servizi. E’ chiaro che in Italia con disoccupazione al 11% e migliaia di aziende che falliscono ogni giorno non ci troviamo in questa situazione.
    La spiegazione teorica nell’articolo del prof. Harvey “Stampare moneta non crea inflazione!” in questo sito.
    Se leggi “Come la MMT risponde all’iperinflazione” scoprirai che è un fenomeno piuttosto raro che si verifica in condizioni molto particolari, che non sono quelle dell’Italia.
    Per quanto riguarda il debito esistente nel “Nel programma di salvezza economica dell’Italia” trovi in che modo verrebbe trattato, così pure in che modo verrebbero finanziati i nuovi deficit di bilancio.

    Rispondi
  8. federico
    federico dice:

    mi sa che gli errori grossolani li hai fatti tu:
    l’argentina che è fallita non aveva una moneta sovrana ma bensi un pesos che era legato al dollaro con cambio 1 a 1…!!!
    per quanto riguarda il debito pubblico ora che usiamo l’euro il debito è reale perche la bce presta il denaro con interessi da ripagare..invece quando hai una moneta sovrana con tesoro e banca d’italia coesi non convertibile in oro e lasciata nei mercati a libero scambio naturale il debito pubblico che si crea è fittizzio perche lo puoi onorare sempre!!se stampi moneta sovrana la puoi svalutare a seconda delle condizioni di mercato per essere piu o meno competitivi senza incappare all’inflazione vedi caso 92..

    Rispondi
  9. Alan
    Alan dice:

    Quando parlate con la gente non bisogna dire solo: USCITA DALL’EURO.
    Ma bisogna dire: uscita dall’euro E APPLICAZIONE DELLA MMT.
    Sennò non si va da nessuna parte.

    Rispondi
  10. Jacopo
    Jacopo dice:

    Innanzitutto, bello che ci sia un dibattito così consapevole su argomenti così difficile ma cruciali per il nostro futuro. E mi scuso se la mia risposta è apparsa arrogante; non era mi intenzione.
    Non seguo questo blog, mi sono imbattuto in questo pezzo per caso e l’ho trovato parziale. Spiego, venendo alle vostre osservazioni:
    – Argentina. La crisi argentina è nata per un’espansione incontrollata della spesa pubblica negli anni ’80, finanziata tramite espansione monetaria, che ha provocato iperinflazione, una calma apparente con la parità peso/dollaro e il crack finale nel 2001. Sono stato sintetico nella mia risposta sopra, ma quello che volevo dire è che la sovranità monetaria (Argentina fino al 1991) non è garanzia di non fallimento. L’Argentina è fallita soprattutto perché ha monetizzato troppo debito pubblico. Poi si è agganciata al dollaro alla ricerca di una vana stabilità monetaria e del prezzo del denaro. Ma la frittata ormai era fatta. In più, avrebbe potuto sganciarsi dalla parità col dollaro (per deprezzare il peso, non certo per stampare moneta), ma non l’ha fatto, sbagliando. Per certi aspetti, ricorda un po’ la nostra storia economica degli ultimi 40 anni, no?
    – Ho parlato di iperinflazione perché da questo pezzo si deduce che con sovranità monetaria potremmo fregarcene dello spread e finanziarci gli interessi sul debito stampando moneta. E io penso che quella moneta avrebbe un alto potenziale inflazionistico, con il rischio di iperinflazione. In più, Giovanna, non è affatto vero che inflazione si crea solo quando si ha piena occupazione dei fattori produttivi. Questa che citi è la visione keynesiana della faccenda, che secondo me è strasuperata e poco attinente con la realtà.
    So bene che l’inflazione sarebbe un problema successivo, e non precedente, alla nostra eventuale uscita dall’euro. La fuga di capitali, la corsa agli sportelli e l’impossibilità di trovare qualcuno, per un po’ di tempo, che ci finanzi sono conseguenze altrettanto gravi e precedenti all’uscita. Per questo dico che l’unica alternativa è la crescita.
    Giovanna dice che è impossibile crescere con politiche procicliche. Concordo, ma non sull'”impossibile”. Diciamo che comporta una serio abbattimento della spesa pubblica improduttiva (e sai quanta ce n’è?) e necessita di investimenti consistenti in conto capitale, oltre che di diminuzione della pressione fiscale. Una vera spending review, non la versione soft di Monti.
    Un’ultima considerazione. Creare questo euro è stata una gran fesseria. Che non c’erano le condizioni per farlo, così, lo sapevamo e la storia del SME ce lo aveva ribadito. Ma io credo che ora uscirne sarebbe una pazzia: ne guadagneremmo senz’altro in termini di esportazioni, ma ci sono tanti altri, per me più gravi, problemi. Quelli precedenti all’uscita (vedi sopra) e quello successivo, altrettanto grave, dell’inflazione, causata dall’aumento del prezzo relativo del petrolio e dalla tentazione dei politici di monetizzare il debito in ingenti quantità (ipotesi che considero tutt’altro che remota).
    In definitiva, l’unico motivo per cui dovremmo uscire dall’euro è svalutare la lira e ricominciare a esportare tanto, quindi crescere, quindi azzerare il rapporto deficit PIL dal lato del numeratore. Un’uscita dall’euro non sarebbe certo legata alla monetizzazione del debito e allo spread.
    Spero di aver spiegato in maniera più chiara e approfondita ciò che sopra ho solo accennato.

    Rispondi
    • Marco Cavedon
      Marco Cavedon dice:

      L’iperinflazione si è storicamente generata solo in particolari situazioni storiche, mai legate alla eccessiva spesa dello stato ma a situazioni particolari come guerre civili, collasso del sistema produttivo e del sistema della tassazione, forte indebitamento in valuta estera non controllata dallo stato. L’Argentina nel caso specifico era appena uscita da 80 anni di colpi di stato.
      La moneta non ha impatto inflazionistico se alimenta una domanda coperta da capacità produttiva inespressa e preoccuparsi di questa cosa con il 12% di disoccupazione e il 37% di disoccupazione giovanile non mi sembra sia il caso. Il problema odierno è la deflazione imposta dalle politiche criminali neoliberiste dell’Unione Europea e delll’Euro, che è stato ideato dall’economista francese Francois Perroux negli anni ’40 con l’intento di sottomettere il sud Europa al dominio delle elite finanziarie e neomecantiliste di Francia e Germania, quindi è la rovina delle nazioni, non la salvezza. Sul tessuto produttivo dell’Italia, con migliaia di aziende che chiudono al giorno per mancanza di domanda aggregata, non penso ci sia da discutere. Considera che prima dell’euro nel 2000 eravamo primi in produzione industriale (l’Italietta della liretta) e la Germania ultima. Le cose in 10 anni si sono invertite (dati Banca Italia 2011).
      Keynes in verità non è mai morto ma è stato messo da parte da un piano ordito negli anni ’70 dall’avvocato Lewis Powell per colonizzare tutte le maggiori università con l’ideologia economica neoclassica e neoliberista di Milton Freedman, che si basa su concetti ideologici e inapplicabili e i cui risultati sono ora sotto gli occhi di tutti noi. Comunque i concetti di spesa funzionale legata alla piena occupazione sono nati con Abba Lerner e con la MMT e non direttamente con Keynes.
      I modelli di crescita basati sul super export hanno dimostrato nel breve medio termine la loro fallibilità, con conseguenza drammatiche per la domanda e le condizioni di vita interne delle popolazioni, a partire dalla tanto decantata Germania che dalla riforma Hartz si è vista decurtare sempre più i salari e aumentare le ore di lavoro. La Cina è il classico caso di politica economica basata sul super export, con le conseguenze per la popolazione che tutti conosciamo. Gli USA che sono il paese più ricco al mondo hanno una minima parte del PIL basato sull’export e non a caso.
      Vedi anche il Giappone che negli ultimi 10 anni ha impostato la sua crescita sia sull’export che sull’economia interna con le spese a deficit e sempre la maggiore crescita è coincisa con la spesa a deficit (alias emettendo moneta). Ci vuole uno stato con la sua moneta che protegga sempre l’economia di una nazione, non si può dipendere sempre dai capricci dei mercati dei capitali e di nazioni distanti migliaia di Km da noi e le conseguenze di queste politiche hanno portato l’Europa alla catastrofe odierna, per il solo vantaggio delle grandi industrie neomercantiliste.
      La MMT insegna che la reale economia è fatta di import e produzione locale mentre l’export è un costo reale, perchè gioca sulla deflazione dei salari e sull’abbattimento dei consumi interni, nella vendita di beni che non saranno goduti dalla popolazione.
      L’unico debito che dovremmo ripagare con la lira sovrana è quello genero nei 10 anni in cui siamo nell’euro, mentre il debito generato con moneta sovrana è un debito del tutto fittizio, un numero che sta nel conto del Tesoro presso la Banca Centrale e che non rappresenta alcunchè di concreto (essì, in pochi hanno il coraggio di dirlo), ergo uno stato a monea sovrana anche se volesse matematicamente non può nè tassare nè prendere soldi in prestito senza prima averli emessi, motivo per cui, odi bene, tasse e titoli in verità con la lira sovrana non hanno mai finanziato alcunchè e solo con moneta sovrana è possibile diminuire le tasse per rilanciare l’economia, mentre con l’euro moneta di fatto straniera ad una diminuzione delle tasse deve corrispondere una diminuzione della spesa dello stato, quindi il saldo del settore non governativo (cittadini e aziende) non muta, tranne che nel pianeta Giannino Boldrin.
      Per l’inflazione, questa raramente è un problema e può essere tranquillamente gestita in uno stato a moneta sovrana. Nel 1980 avevamo inflazione del 21%, nonostante ciò eravamo il paese con il più alto tassi di risparmio al mondo (dati OCSE).
      Aumentare la spesa a deficit per pagare i creditori dell’euro non crea inflazione perchè il denaro va ad alimentare il mercato della compravendita dei titoli e non la domanda aggregata che sostiene l’economia reale. Vedi gli USA che hanno emesso 29 trilioni di dollari per coprire le perdita delle banche avvenute con la speculazione sui derivati e nessuno sta piangendo per l’inflazione (più bassa di quella europea tra l’altro).
      Ti do un consiglio, leggi il saggio economico di Paolo Barnard “Il più Grande Crimine 2011), gratuitamente scaricabile dal suo sito.
      Vedrai che, come è successo a me, la tua visione delle cose potrebbe tranquillamente capovolgersi.
      Anch’io come te ero estimatore delle politiche sul modello di quella della Germania, ma la verità delle cose non ce la racconta quasi nessuno.

      Rispondi
    • Giovanna
      Giovanna dice:

      MV = Py
      è accettato da tutti gli economisti, non solo dai keynesiani, cos’è che non ti convince?
      Come già detto da Marco, l’espansione monetaria a partire dal 2008 è stata impressionante in tutti i principali paesi, ma non ha avuto alcun effetto sull’inflazione.
      Ho qualche esempio relativo al periodo 2008-2010:
      Fed +275%
      Bank of England +320%
      Suiss National Bank +250%
      BCE +175%
      e l’espansione è continuata nel 2011-2012 e sta tuttora continuando…

      Rispondi
  11. giovanna
    giovanna dice:

    Perchè la correzione rispetto al tasso swap e non rispetto all’inflazione?
    E’ una domanda per capire, non una critica.

    Rispondi
  12. roberto
    roberto dice:

    nessuno sapeva cosa fosse lo spread perchè non eravamo sul podio mondiale per debito dai. nessuno si curava dei tassi di interesse, vendevamo debito su debito per pagare il malgoverno, infatti in vent’anni è cresciuto del 35% il debito pubblico causando la situazione attuale. Questa è disinforazione, questo ragionamento (mi rifaccio esclusivamente all’articolo) è ignoranza gratuita, un ragionamento che non sta in piedi. A nessuno importava dello spread 10 anni fa perchè dovremmo cominciare ora? è come dire a nessuno 30 anni fa importava di quanto inquinava la sua auto, quindi l’inquinamento è una bufala. Usiamo il cervello perfavore e cerchiamo di vivere coi piedi per terra.

    Rispondi
    • redazione
      redazione dice:

      se guardi la spesa primaria dell’Italia rispetto alla media europea, siamo un Paese virtuoso. Il tuo ragionamento non sta in piedi, non il mio. Fammi sapere perché il Giappone paga interessi prossimi a zero.
      D.

      Rispondi
  13. Lucio
    Lucio dice:

    Nel 1992 non è vero che non si rischiò il default, fu difficile piazzare i titoli e non sempre furono piazzati tutti. La storia è inoltre piena di default di Stati con monete sovrane, negli ultimi anni ricordo oltre l’Argentina, la Russia, l’Uruguay, il Venezuela,il Belize, la repubblica Dominicana 2 volte, il Pakistan, il Cameroon, Grenada. Le vostre tesi sono interessanti ma non sporcatele con menzognette facilmente verificabili

    Rispondi
    • Dario
      Dario dice:

      Non c’era nessun rischio default e non è colpa nostra se non lo capivano. Leggi il colloquio Mosler Spaventa.
      “…negli ultimi anni ricordo oltre l’Argentina, la Russia, l’Uruguay, il Venezuela…”
      mma tu pensi che noi siamo qui a perder tempo? “menzognette facilmente verificabili”
      Ascoltami, mi dici se l’Argentina e la Russai avevano la sovranità monetaria? Per gli altri, forse ti sfuggono che esistono anche motivazioni geopolitiche per fare default. Un Paese monetariamente sovrano non può fallire, poi se decise di farlo volontariamente è un altro conto. Guarda USA o UK, non hanno tetti di spesa, eppure se li impongono, ma questo non significa che raccontiamo “menzognette facilmente verificabili”. Le raccontano loro.

      Rispondi
  14. Lucio
    Lucio dice:

    Ai piani alti nessuno bada a queste teorie (che leggerò con attenzione)e credo che rimarrà un “se avessimo”, un rimpianto a partita chiusa e persa.
    Il salvataggio a Cipro mi ha sconvolto, ci aspetta un impoverimento sensibile, in mancanza di moneta verrà svalutato il lavoro con tasse stabili, un disastro. Forse avete ragione, mi scuso per le “menzognette”,a poterlo fare meglio un salto nel buio che l’agonia.

    Rispondi
  15. ANTONIO MANTERO
    ANTONIO MANTERO dice:

    Caro Jacopo, capisco le tue considerazione, ma esse nascono dall’incolpevole ignoranza del concetto di DEFICIT DI BILANCIO “POSITIVO”.
    L’enfatizzato “Bilancio In Pareggio”, purtroppo inserito nella ns.Costitzione, o peggio ancora “Surplus di Bilancio”, significano che lo Stato sottrae ai cittadini 100 con le tasse e restituisce agli stessi 100 con le spese, nel caso del Pareggio, mentre nel caso del Surplus, tassa 100 e restituisce 80, impoverendo la popolazione di 20.
    Senza la SOVRANITA’ MONETARIA, cioè senza emissione di moneta, non si possono fare “I Consistenti Investimenti In Conto Capitale” per la crescita, di cui giustamente tu parli e che solo lo Stato può fare.
    Ti consiglio e raccomando di approfondire l’argomento, attraverso la vastissima documentazione che puoi trovare su “mmtitalia.info” e su “paolobarnard.info”.

    Rispondi
  16. ANTONIO MANTERO
    ANTONIO MANTERO dice:

    Ancora una segnalazione per JACOPO, leggi su “paolobarnard.info” un documento semplice, ma molto efficace: “NONNA, TI SPIEGO LA CRISI ECONOMICA” del 29.11.2011.

    Rispondi
  17. ANTONIO MANTERO
    ANTONIO MANTERO dice:

    Caro JACOPO, scusa, ma voglio dirti ancora due tre cose:
    1) E’ dal 2002 che il ns.PIL scende.
    2) Tra il 1992 e il 2002 la ns. Bilancia dei Pagamenti è sempre stata postiva, mediamente del +15%, quella tedesca sempre negativa, mediamente del -20%. Dal 2002 cioè dall’introduzione dell’euro, le parti si sono invertie, Italia negativa mediamente del -40%, la Germania positiva mediamente del +170%.
    3) Con il ritorno alla lira, gli attivi saranno espressi in €, con la libera scelta di convertirli in Lire. Ovviamente passando dall’euro alla lira, assisteremo a vendite di € contro Lire e quindi altro che svalutazione della ns. moneta.

    Rispondi

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