,

Ma il Giappone sta meglio. Perché? Perché sì

Mercato auto Giappone 2012: meno 69%
Mercato auto USA 2012: più 9%
Ma… ma il Giappone è super export! Gli USA no!
Lo stesso. L’esempio da imitare è il Giappone, super export, titoli di Stato in mano ai giapponesi.
Ma allora perché il loro mercato auto è quasi annientato? Perché hanno i consumi più bassi dell’Occidente? Perché hanno stipendi in calo da 10 anni?
Non fare domande idiote. Il Giappone sta meglio. L’export è tutto.
Ma perché?
Perché sì.
FONTE: http://www.paolobarnard.info/

0 commenti
  1. Nicola
    Nicola dice:

    Riguardo alle esportazioni e alle importazioni vorrei porre una questione.
    Non sono un economista, ma basandomi anche su altre fonti anti-Euro (Borghi, Bagnai, etc..) mi sono costruito queste idee sul tema delle esportazioni: il rapporto di cambio tra due valute a tasso flottante dipende in larga misura dalla bilancia dei pagamenti (ma anche da altri movimenti di capitali ovviamente), per esempio se un cittadino italiano deve comprare un telefono prodotto negli USA per farlo deve richiedere (con una procedura automatica) dei dollari sul mercato valutario, contribuendo a far rivalutare il dollaro e svalutare l’Euro.
    Nell’ipotesi che effettivamente riusciamo a uscire dall’euro e tornare a una valuta sovrana, se puntassimo sull’aumento delle importazioni rispetto alle esportazioni, questo risulterebbe in una svalutazione della nuova lira, che renderebbe le importazioni più onerose per i nostri cittadini e quindi costituirebbe un freno all’aumento delle stesse.
    E allora perchè gli Stati Uniti riescono ad importare così tanto? La spiegazione potrebbe essere questa:
    molti paesi che esportano verso gli USA accettano pagamenti in dollari. Non si passa dal mercato valutario e il dollaro non si svaluta. Ovviamente questi attori potranno un giorno decidere di vendere i dollari in loro possesso, ma evidentemente non hanno interesse a farlo, perchè preferiscono investire in questa valuta.
    Questo però vale per il dollaro, non vale per una qualunque altra valuta (e neanche per l’euro tra l’altro, visto che c’è il rischio di crollo dell’Eurozona e per questo nessuno investe in euro).
    Se questa analisi fosse valida, nel caso della nuova valuta italiana, non riusciremmo ad aumentare le nostre importazioni come riescono a fare gli USA, e dovremmo limitarci ad avere un sostanziale equilibrio tra importazioni ed esportazioni (potremmo comunque rilanciare la domanda interna con le politiche da voi proposte che porterebbero all’aumento dei salari reali).
    Cosa ne pensate?

    Rispondi
    • IO
      IO dice:

      se un cittadino italiano deve comprare un telefono prodotto negli USA per farlo deve richiedere (con una procedura automatica) dei dollari sul mercato valutario, contribuendo a far rivalutare il dollaro e svalutare l’Euro.” ma perchè? Il telefono può pagarlo in Euro. Il mio computer è fabbricato in Cina e la casa madre è negli USA ma io l’ho PAGATO in EURO.

      Rispondi
    • Dario
      Dario dice:

      All’inizio la lira si apprezzerebbe, dato che tutti chiederemmo la conversione del nostro c/c da euro a lire, contemporaneamente tutti si disfarebbero dell’euro.
      E’ giusto che la moneta assuma l’adeguato valore che merita; il risultato di sostanziale equilibrio, come tu scrivi, e’ auspicabile nella misura in cui si raggiunga la piena occupazione

      Rispondi
  2. Roberto N.
    Roberto N. dice:

    E’ chiaro che l’export si fa anche e soprattutto a spese dei lavoratori. Sicuramente il mercato interno è quello che deve essere tutelato e incentivato prioritariamente, visto che si tratta di beni reali autoprodotti. Non possiamo fare a meno neanche di beni esteri, essenziali o meno che siano, visto che rappresentano comunque una ricchezza effettiva che entra nel nostro mercato.Del resto se i salari lo permettono, la domanda di beni anche esteri, salirà di conseguenza. Ma la vera domanda è: esistono altri paesi, oltre agli USA, che possono permettersi e\o effettivamente hanno elevati debiti esteri e massicce importazioni? Così non si rischia di giustificare e incentivare comunque le politiche mercantilistiche di alcuni paesi, i quali deflazionerebbero i salari dei propri cittadini proprio in funzione dei paesi importatori?

    Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.