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MMT ALLA BANCA CENTRALE EUROPEA: NON POTRESTI CREARE INFLAZIONE NEANCHE SE LO VOLESSI

Con gli strumenti attualmente a loro disposizione, compresa la fornitura illimitata di liquidità alle banche centrali, abbassando il tasso interbancario e acquisendo debito nazionale dei governi della zona euro, la BCE non ha alcuna possibilità di provocare inflazione, neanche se lo volesse. Semplicemente non esistono canali conosciuti, diretti o indiretti, in teoria o in pratica, che possano collegare queste politiche all’economia reale. (Si noti che questo non vuol dire che la rimozione di liquidità dalle banche nazionali e [la cessazione del, ndr] sostegno al credito dei governi nazionali non sarebbe catastrofico. È un po’ come l’olio del motore. C’è bisogno di un litro o due di olio perché il motore funzioni correttamente, ma aumentando ulteriormente l’olio nel coppa non si modificheranno le prestazioni del motore).
Tassi di interesse più bassi di sicuro non sono un problema. Basti guardare al Giappone dell’ultimo ventennio, gli Stati Uniti negli ultimi tre anni, e le politiche di abbassamento dei tassi interbancari della BCE degli ultimi anni. Non v’è traccia di inflazione o di eccesso di domanda aggregata o di una svalutazione della valuta con effetti inflattivi che siano causate da bassi tassi d’interesse.1
Se non altro, mi sembra che l’effetto deprimente sui risparmiatori indica che i bassi tassi dalla banca centrale possano addirittura, ironia della sorte, promuovere la deflazione attraverso interessi attivi, in quanto il settore non governativo è necessariamente un ricevitore netto di interessi attivi quando il Governo è un contributore netto. (Vedi Bernanke, Reinhart, e Sacks 2004 report della Fed sull’effetto fiscale delle variazioni dei tassi di interesse.)
Se ciò che è chiamato “quantitative easing” creasse inflazione, il Giappone sarebbe in iperinflazione ormai, con gli Stati Uniti che seguirebbero a ruota. Né vi è alcun segno che gli acquisti di titoli di Stato della BCE abbiano portato ad alcun tipo di inflazione monetaria, nonostante le pressioni deflazionistiche continuano ad aumentare nell’implosione del debito in corso. La ragione per cui non si crea l’inflazione con gli acquisti dei titoli di Stato da parte della BCE è dovuto al fatto che tutto ciò che fa è passare partecipazioni degli investitori dal debito nazionale dei governi ai bilanci della BCE, il che non crea nessun cambiamento per l’economia reale. Neanche la liquidità bancaria ha nulla a che fare con l’inflazione, con la svalutazione monetaria, o con prestiti bancari. Come tutti gli addetti ai lavori sanno, i prestiti bancari non sono mai legati alle riserve di denaro presenti nella banche stesse. I vincoli del sistema bancario provengono dai regolamenti, compresi i requisiti patrimoniali e gli standard di prestito, e, naturalmente, dalla credibilità degli enti creditizi che chiedono prestiti. Non credete che se ci fosse stato qualche tipo di problema monetario sarebbe successo già da tempo, dato che la BCE ha fornito liquidità illimitata negli ultimi anni? Così l’ironia è che, mentre non c’è nulla che la BCE possa fare per provocare inflazione, anche se lo volesse, la stessa, temendo l’inflazione, è restia all’acquisto dei titoli di Stato, [acquisto, ndr] che, eliminerebbe il rischio di insolvenza dei governi nazionali ma non le forze monetarie deflazionistiche attualmente in atto. Allora da dove viene l’inflazione monetaria? Dalla politica di bilancio. L’inflazione di Weimar è stata causata da deficit di spesa dell’ordine di qualcosa come il 50% del PIL per comprare le valute estere richieste per le riparazioni di guerra. Non è stata una sorpresa che il cambio di cosi tanti Marchi tedeschi in valute estere lo abbia spinto verso il baratro come successe. Infatti, non appena questa politica si concluse, cessò definitivamente anche l’inflazione. E non c’era niente che la Banca centrale potesse fare con i tassi di interesse o con l’acquisto e vendita di titoli o qualsiasi altra cosa per fermare l’inflazione causata dalla massiccia spesa, proprio come oggi non c’è nulla che la BCE possa fare per invertire le forze deflazionistiche in atto a causa delle misure di austerità.
Eccoci qui, con la BCE che chiede austerità deflazionistica ai Paesi membri in cambio dell’acquisto limitato di titoli di Stato, il che sembra sostenere una parvenza di solvibilità dei governi nazionali, non rendendosi conto che, anche a volerlo, non può creare inflazione con i suoi strumenti di politica monetaria.

Post script:
L’unico modo che avrebbe la BCE per creare inflazione sarebbe quello di acquistare dollari o altre valute estere a titolo definitivo, ma non lo farebbe neanche quando si potrebbe desiderare un euro più debole, in quanto, ideologicamente, vogliono che l’euro sia la valuta di riserva e non desiderano costruire riserve valutarie che diano l’impressione che l’euro sia sostenuto da altre valute.
Barnard  ha spiegato come i monetaristi classici presumono che tassi bassi stiano a significare che molti prendono in prestito denaro e lo spendono causando inflazione. Ma non è così; non è il tasso basso di per sé ad incoraggiare la circolazione del denaro. È l’economia che tira che incoraggia la circolazione di denaro, ndr.

Traduzione a cura di Marco Pizzolla.
Originale qui.

0 commenti
  1. Enrico
    Enrico dice:

    E’ come assistere alla spiegazione del delitto perfetto! Straordinario… Sono ovviamente convinto che la crisi che stiamo vivendo sia frutto di una premeditazione.. un sistema per creare un nuovo mondo “serenamente” schiavo di un’ élite di ricchissimi…

    Rispondi

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